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NEI prossimi giorni centinaia di ammalati di cancro saranno trasferiti come pacchi postali dal centro oncologico di Germaneto in tutti gli ospedali della Regione. E’ l’epilogo della Fondazione Campanella che la Regione e il ministero della Salute si erano impegnati a salvare. Nulla si dutto questo è accaduto. 

La vicenda ricorda quella del Papa Giovanni di Serra di Aiello, c’è voluta la magistratura per risolvere una questione che la politica non ha saputo e voluto affrontare. E probabilmente sarà nuovamente la magistratura a risolvere la mancata nomina del commidario per l’attuazione del piano di rientro dopo che il Movimento 5 Stelle ha presentato un esposto alla procura di Roma. 

Perché è da tre mesi che il Consiglio dei ministri non nomina il nuovo commissario della sanità per il piano di rientro dal debito e la riqualificazione dei servizi. E lo scorso anno ha aspettato sei mesi dopo le dimissioni di Scopelliti. Tutto questo sta creando notevoli ritardi nell’attuazione del piano ed è aumentato il rischio di casi di malasanità. 

Secondo quanto ha riferito il subcommissario Luciano Pezzi, con lo sblocco del turnover potrebbero essere assunte tra le 400 e le 500 unità di personale medico, tra questi, ovviamente, rientrano anche le stabilizzazioni dei precari. Ma le procedure sono bloccate perché tocca al commissario, d’intesa con il presidente della Regione, programmare il piano delle assunzioni. Questo stallo, inoltre, sta comportando l’immobilismo nelle aziende sanitarie ed ospedaliere rette da facenti funzioni. 

In questo caso non si comprendono i motivi della mancata nomina dei commissari o dei nuovi direttori generali visto che le competenze sono della giunta regionale. Si desume che in assenza della nomina del commissario che potrebbe essere il presidente della giunta, Mario Oliverio, anche le nomine dei vertici delle aziende restano congelate. Sul fronte dei conti, ad aprile ci sarà la riunione del tavolo di verifica, ma dai dati di preconsuntivo risulta un debito che si è attestato sui 40 milioni di euro abbondantemente coperto dal gettito delle addizionali Irpef e Irap che ammontano a oltre 100 milioni di euro. Quindi i conti sono stati messi in sicurezza, resta da implementare tutto ciò che è previsto nel piano operativo 2013/2015 e di questo passo difficilmente potrà essere fatto per fine anno ciò che i tecnici hanno pianificato per tre anni. Per questo appare inspiegabile, se non per fatti meramente di lotta politica, il ritardo della nomina del commissario. Nomina, ricordiamo, che viene fatta dal Governo su proposta del ministero dell’Economia d’intesa con quello della Salute.

Nei giorni scorsi abbiamo rivolto sei domande al ministro Beatrice Lorenzin, dopo che l’ufficio stampa del ministero ci aveva spiegato che era impegnata. Queste sei domande le riproponiamo.

1) Da tre mesi il consiglio dei ministri non nomina il commissario della sanità, nell’ultimo anno l’ufficio del commissario ha operato in modo collegiale solo per due mesi, ci può dire quali sono i motivi di tali ritardi?

2) Il decreto di nomina del generale Luciano Pezzi, fatto dopo sei mesi di vuoto istituzionale per le dimissione dell’ex presidente Giuseppe Scopelliti, specifica che tale nomina è “fino all’insediamento del nuovo presidente della giunta regionale”. Ciò lascia presumere che la nomina del nuovo commissario è legata al presidente della giunta regionale. Perché non è stato nominato il nuovo presidente della Regione entro il 31 dicembre 2014? Perché la nomina di Pezzi non è stata vincolata fino all’insediamento del nuovo commissario per evitare la paralisi dell’Ufficio del commissario?

3) Ritiene fondato il parere rilasciato dall’Avvocatura distrettuale di Stato che dà un’interpretazione diversa della parte del Patto della Salute sui commissariamenti sostenendo che è il presidente della giunta che deve essere nominato?

4) La circostanza che la nomina del presidente della Regione doveva avvenire negli stessi giorni in cui c’era in corso una trattativa politica per un accordo tra il suo partito, Ncd, e il Pd in Calabria e che il presidente della Regione Mario Oliverio fosse molto cauto su tale richiesta di alleanza lascia credere che il diritto alla salute del cittadini calabresi sia stato barattato per altri fini politici. Cosa ci dice in proposito?

5) Lei in piena compagna elettorale venne in Calabria e promise lo sblocco del turnover entro gennaio e una soluzione per la Fondazione Campanella. Ad oggi nulla di tutto ciò è stato fatto. Cosa i calabresi si debbono attendere per i prossimi mesi?

6) I medici dell’Ospedale di Cosenza il 26 febbraio scioperano contro il disimpegno delle istituzione e in particolare del Governo sulle gravi emergenze sanitaria in Calabria. Cosa si sente di dire a quegli operatori costretti a fare turni massacranti per mancanza di personale?

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