X
<
>

Luigi Di Maio

Condividi:
3 minuti per la lettura

La crisi pandemica ci ha imposto di ridefinire l’azione della Farnesina a sostegno delle imprese, in particolare di quelle di piccole e medie dimensioni, per favorire la loro ripresa grazie a un migliore posizionamento sui mercati internazionali. Per questo nel 2020 abbiamo dato vita ad una strategia nuova, il “Patto per l’Export”, con il quale abbiamo ridisegnato le modalità di sostegno pubblico all’export, rivisitandone obiettivi e dotazione finanziaria, oggi pari a ben 7,2 miliardi di euro di risorse dirette. Grazie anche a questa nostra azione, il 2021 è stato l’anno della ripresa per l’export italiano, che ha segnato il suo nuovo record con 516 miliardi di euro.

L’aggressione russa all’Ucraina ha introdotto tuttavia una variabile di forte incertezza nel quadro macroeconomico, mettendo in luce alcune fragilità dell’ordine economico internazionale. Siamo testimoni di nuovi scenari di instabilità sui mercati globali, aggravati da strozzature nelle catene di approvvigionamento di materie prime e semilavorati e da criticità nelle catene logistiche. L’aumento dei costi dell’energia penalizza fortemente un sistema produttivo come il nostro, in cui l’industria della trasformazione occupa un posto centrale.

A fronte di tali difficoltà, siamo intervenuti con due importanti misure di sostegno a valere sul fondo 394/81, per le quali abbiamo stanziato 1,8 miliardi di euro. La prima, operativa da qualche giorno, prevede finanziamenti a tassi agevolati (con quote di fondo perduto fino ad un massimo del 40 percento) utili alla ricerca di destinazioni alternative per le nostre esportazioni, al fine di compensare le quote di mercato perse nei paesi interessati dalle ostilità. La seconda, operativa da settembre, prevede lo stesso meccanismo per le imprese che subiscono gravi rincari nell’approvvigionamento di materie prime critiche.

Tutti gli interventi della Farnesina a sostegno dell’internazionalizzazione delle imprese hanno riservato particolare attenzione alle aziende del Sud Italia. A maggio 2021 abbiamo firmato un Protocollo d’Intesa che ha istituito un partenariato strutturale tra Farnesina e Ministero per il Sud e la Coesione Territoriale, per incoraggiare le strategie di internazionalizzazione delle imprese del Mezzogiorno e favorire il migliore utilizzo degli strumenti di sostegno pubblico a loro disposizione. In questa cornice, abbiamo predisposto un articolato insieme di progettualità in tema di formazione ed informazione, promozione del territorio, sostegno alle filiere del Sud, da finanziare con le risorse che saranno assegnate dal MISE nel quadro del Piano Operativo Nazionale “Imprese e Competitività”.
Da ultimo, il 40% delle risorse del progetto della Farnesina a valere sul PNRR per il sostegno all’internazionalizzazione delle PMI è andato alle imprese del Mezzogiorno: un risultato straordinario, tenuto conto che storicamente l’accesso delle imprese del Sud al Fondo 394 ordinario non supera in media il 10%.

Con lo stesso approccio inclusivo con cui abbiamo lanciato il Patto per l’Export nel 2020, siamo pronti ad adottare nuove misure di sostegno e intendiamo rimodulare il Patto e porvi al centro i territori. Abbiamo quindi avviato a Nola lo scorso venerdì un nuovo momento di dialogo e confronto tra istituzioni, associazioni e imprese del territorio campano utile a definire iniziative “su misura”, che favoriscano l’internazionalizzazione delle aziende e delle produzioni del territorio. L’evento organizzato dalla Sottosegretaria Dalila Nesci domani a Vibo Valentia è un’ulteriore tappa di questo percorso. Proseguiremo in questo impegno mantenendo quell’approccio inclusivo e di ascolto del territorio e delle aziende che è alla base del partenariato pubblico-privato che anima il Patto per l’Export e ne garantisce la flessibilità e l’evoluzione a fronte delle esigenze del Paese.

*Ministro degli Affari Esteri e Cooperazione Internazionale

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE