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I Bronzi di Riace, uno dei simboli della Calabria nel mondo

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PER tre giorni la città di Tropea, partecipa, insieme ad altri nove luoghi del turismo tricolore di pregio al padiglione “Visitez l’Italie” organizzato a Nizza dalla locale Camera di commercio per promuovere in Costa Azzurra  le eccellenze dell’accoglienza nel nostro Belpaese. Buona iniziativa. Ma la Regione Calabria è stata informata della promozione? O Tropea ha deciso di far tutto da sola insieme al Gal “Terre vibonesi” come recita il comunicato che annuncia guerriglia marketing di un anno senza mai citare il presidente Occhiuto o l’assessore Orsomarso?

Il turismo in Calabria deve essere integrato e regionale altrimenti non decollerà mai. Speriamo in una svista del comunicatore.

Da una recente ricerca del sito specializzato “Lensblog” apprendiamo che Reggio Calabria è tra le città che non godono della fama che meriterebbero sul web. Sui social basse le interazioni di turisti stranieri rispetto ad una città come Brescia per esempio. Eppure il webmagazine “Siviaggia”, solo l’anno scorso, aveva proclamato il lungomare della città calabrese come il più bello d’Italia. Un successo di critica non bilanciato da quello del pubblico a quanto pare.

Non va bene tutto nel turismo in Calabria. Ne offre testimonianza il cinquantenario della scoperta dei Bronzi di Riace. Si è partiti tardi perdendo i finanziamenti e la prima uscita affidata ad una star del gossip è apparsa abbastanza marchiana. Errori nati dal mancato confronto istituzionale. Il vicepresidente della Regione, con delega alla Cultura, la professoressa Giusy Princi, sta cercando di recuperare il tempo perduto. Ha infatti incontrato il ministro Franceschini per informarlo delle iniziative in programma. Stanziati tre milioni di euro e ha illustrato anche un ottimo proposito: “La Regione in occasione dell’anno celebrativo, si pone l’obiettivo di promuovere a livello nazionale e soprattutto internazionale non solo i Bronzi di Riace ma con essi tutta la Magna Grecia, e quindi un’immagine diversa di Calabria”.

Purtroppo alle parole seguono azioni ben differenti. Giusto utilizzare i Bronzi, attrattore principe identitario della nostra regione  per promuovere la nostra magnifica Magna Grecia. Ma perché nel Comitato di Coordinamento istituzionale costituito dalla regione Calabria non compare nessun rappresentante di Sibari e Crotone che della Magna Grecia sono toponimi di fama internazionale? Sibarita è sostantivo che richiama il lusso e i costumi piacevoli. Elementi di notevole narrazione. Inutile ricordare l’inestimabile patrimonio archeologico crotonese, ma per narrazioni potenti la citazione d’obbligo è invece per Pitagora, il quale ha lasciato un segno millenario sulla nostra terra. Uno sbaglio non aver contemplato quantomeno Sibari e Crotone nel Comitato istituzionale.

Ma accade di peggio. Il Quotidiano ieri ha dato notizia della polemica pubblica del sindaco di Riace, Antonio Trifoli, che ha smentito i mass media che lo davano presente alla riunione promossa dalla città metropolitana di Reggio Calabria indetta per la celebrazione del cinquantenario della scoperta dei Bronzi di Riace. Non solo Trifoli non ha partecipato ma fa anche sapere di non capire la convocazione di una riunione sui Bronzi “a seguito della decisione  sinergica presa tutti insieme al tavolo della Cittadella regionale”. Chiosa bene la nostra Caterina Tripodi: “I comitati di centrodestra e centrosinistra pro Bronzi saranno presto serviti in rapida successione”. Non possiamo disunirci sul turismo in Calabria per territori e appartenenza politica.

La cronaca ci racconta ancora altro. Ovvero che al Museo archeologico di Reggio Calabria, il direttore Carmelo Malacrino ha perso il prezioso contributo di un suo funzionario che si occupava  dei servizi didattici alle scuole e dei prestiti e delle mostre perché promosso ad altro incarico. Da qui la protesta del direttore che domenica prossima si tramuterà in custode. Una provocazione ma che non sarà una grande pubblicità per il turismo culturale calabrese. Qualcuno dirà la solita Calabria.

Ieri a Falerna si sono aperti gli Stati Generali del Turismo. Si annuncia una grande partecipazione alla tre giorni organizzata dalla Regione. Mi permetto di far arrivare un piccolo e garbato suggerimento. Nei giorni scorsi, il celebre Mogol, chiamato a Cosenza per inaugurare un monumento a Lucio Battisti, ha approfittato per far visita al presidente Roberto Occhiuto alla Cittadella. Nella circostanza il più famoso dei parolieri italiani ha regalato una dedica a noi tutti: “La Calabria regione bagnata dal sole e dal mare, gente forte e generosa. È bello avere per amico un calabrese”. Perché non utilizzare queste parole da grande autore per una campagna promozionale virale a favore del turismo calabrese? Senza disunirci però. Il turismo delle Calabrie lascerebbe pochi risultati. Quello della nuova Calabria potrebbe diventare finalmente una bella realtà.

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