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«I problemi della depurazione sono noti da decenni». È quanto sostiene, in una nota, Goletta Verde di Legambiente dopo le polemiche sulla qualità del mare calabrese. «Condizioni che anno dopo anno peggiorano invece di migliorare – è scritto in una nota – scarichi non depurati che arrivano in mare portando rifiuti e schiume: è questo il leitmotiv delle innumerevoli segnalazioni pervenute da calabresi e turisti al servizio SOS Goletta e che oggi Legambiente rende pubbliche. Miasmi fognari, perenni strisce marroni, liquami galleggianti e scarichi sospetti: sono queste le frasi più ricorrenti dei cittadini che denunciano, non da ieri ma da anni, fenomeni di inquinamento nel mare e che mettono le foci di fiumi e torrenti sul banco degli imputati. Insieme a queste segnalazioni, Legambiente Calabria e Goletta Verde hanno raccolto anche una copiosa rassegna stampa relativa ai soli primi venti giorni di agosto, dove le notizie sul mare sporco, escludendo le notizie relative al monitoraggio scientifico della Goletta, sono davvero numerose. Dal primo al 20 agosto, troviamo almeno un articolo al giorno». «Abbiamo voluto raccogliere e rendere pubbliche – ha sostenuto Franco Falcone, Presidente di Legambiente Calabria – alcune delle numerose segnalazioni di cittadini e turisti e alcuni articoli, a prescindere dagli esiti del monitoraggio di Goletta Verde. Questo perchè Goletta Verde non può diventare il capro espiatorio di una situazione più che nota, per la quale non ci si può permettere di spendere energie in sterili polemiche ma che dovrebbe spingere, piuttosto, a risolvere senza ulteriori deroghe i pesanti problemi della depurazione in Calabria. È ridicolo prendersela con la nostra associazione, accusata di essere la causa del calo dell’afflusso turistico che invece va attribuito ai decenni di mancata gestione della depurazione e a una politica fondata su continui rimpalli di responsabilità. Il nostro intento non è mai stato quello di denigrare la Calabria. Siamo i primi ad amare la nostra terra. Al contrario, vogliamo sollecitare un rapido ed efficace intervento sul sistema depurativo, che riflette le sue carenze anche sulla balneazione e che non è più procrastinabile».   Goletta Verde, prosegue la nota, «ricorda poi i dati resi noti dalla Guardia Costiera a fine maggio, di cui la Regione ha già abbondantemente preso atto: solo nel 2012 su 116 depuratori totali, 94 non hanno autorizzazione allo scarico, 23 sono stati sequestrati, 13 sono inattivi, 54 non sono conformi alle norme nazionali, 47 hanno gravi problemi manutentivi. Situazione identica per quanto riguarda la rete fognaria: 20 pompe di sollevamento sono inattive, 6 condutture sono intasate o danneggiate. Ben 58 gli illeciti penali già accertati, 103 quelli amministrativi. Pur senza voler mettere in discussione le buone intenzioni e gli impegni assunti dalla giunta Scopelliti, va segnalato come questi finora non si siano tradotti in risultati significativi». «Quello della depurazione – afferma Legambiente – è un problema confermato anche dai dati Istat, che indicano la copertura di un adeguato servizio di depurazione solo per il 49,9% degli abitanti equivalenti. Su questo è necessaria una precisazione in merito alle dichiarazioni dell’assessore Pugliano circa la contestazione dei dati Istat (novembre 2009) sul servizio di depurazione della regione. Quei dati, frutto di un’elaborazione Legambiente su dati più che ufficiali, si riferiscono a due milioni di abitanti equivalenti e se fosse sfuggito l’aggettivo, specifichiamo che gli abitanti equivalenti totali urbani (Aetu) di una regione, sono la somma di popolazione residente, popolazione presente non residente, lavoratori e studenti pendolari, posti letto di alberghi, campeggi e alloggi per turisti».   «Le analisi di Goletta Verde – ha sostenuto Giorgio Zampetti, responsabile scientifico nazionale Legambiente – non hanno fatto altro che certificare con i dati quello che tanti cittadini e turisti ogni giorno denunciano ovvero i numerosi casi di inquinamento delle acque che interessano il mare e che costituiscono l’unica vera minaccia per il turismo e per la valorizzazione di questa regione».

 

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