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di ANDREANA ILLIANO
CATANZARO –  Un miliardo di euro, ecco quanto è stato speso in sedici anni di emergenza ambientale. Soldi che sono serviti per ampliare discariche, per fare bonifiche, per realizzare impianti di depurazione, insomma in questa cifra ci sono di certo investimenti, utili certo, ma non tanto da superare l’emergenza, lo dimostra la storia di questi giorni.
A dire il vero solo per i commissari, che si sono succeduti in questi anni, sono stati spesi quasi due milioni di euro. Una cifra non da poco che, ad oggi, la Regione risparmierà se saprà gestire il ciclo dello smaltimento ambientale. Bisogna adesso saper realizzare impianti che riducono al minimo l’immondizia, strutture come quella di Lamezia, ma anche di Sambatello, a Reggio e naturalmente è fondamentale aumentare la percentuale di raccolta differenziata che, ad oggi, è ai minimi termini. In teoria la raccolta differenziata doveva arrivare al 35% nel 2006, ma dai dati forniti dall’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), è al 12,43%, pochissimo. Neanche a questo è servito il commissariamento. Quel miliardo di euro speso insomma non è servito a tenere a freno l’emergenza. Il commissariamento, i poteri straordinari, i soldi investiti non hanno portato ad alcun risultato o comunque poco è cambiato rispetto a sedici anni fa, le discariche private prolificano e la spazzatura è sempre più un business.
In Calabria oggi ci sono rifiuti ovunque. Reggio scoppia. Cosenza tiene, ma non in provincia dove la spazzatura è lungo la costa, nelle piazze, davanti alle scuole. A Crotone c’è chi per denunciare ha postato immagini su facebook, ma senza grandi risultati. 
A Reggio il commissario che governa il Comune ha inviato una missiva al commissario Vincenzo Speranza chiedendogli di liberare la zittà dai cassonetti traboccanti immondizia. E, nell’ultima nota inviata al Commissario per l’emergenza rifiuti, la Commissione straordinaria ha anche «rimarcato la ripresa delle giacenze, dopo che, grazie al notevole sforzo della raccolta e dell’impianto di Sambatello, si era riusciti a migliorare la situazione diminuendo le giacenze ininterrottamente fino al 15 febbraiò». 
La nota prosegue ricordando che «per la presenza di rifiuti a terra, più volte questa Commissione ha invocato la possibilità di avere priorità rispetto ad altri comuni nel conferimento all’impianto di Sambatello, se non altro per la circostanza che quell’impianto è situato nel territorio del Comune di Reggio, il più popoloso della regione. Ma avviene esattamente l’inverso, con altri comuni che vengono autorizzati a scaricare a Sambatello e così, automaticamente, diminuisce il quantitativo spettante alla città ed aumentano i disagi e le code per i mezzi della Leonia. Ripetutamente è stato chiesto che gli invii di rifiuti fuori regione vengano effettuati anche in partenza da Reggio, che appare oggettivamente penalizzata nello smaltimento rispetto alle altre città».
La soluzione per Reggio? Al momento non c’è o forse servirebbe un sito di stoccaggio, perchè se è vero che la città più popolosa della Calabria è in riva allo Stretto, è vero pure che è proprio nel reggino che c’è un problema da risolvere ed è a Melicuccà, dove l’impianto è stato sequestrato e quindi non funziona. 
La Regione stavolta prova ad entrare in scena, per l’assessorato regionale ci sarà molto lavoro e grane da sciogliere, non ultime quelle dei contenziosi, iniziati anche questi sedici anni fa, quando appunto è stato deciso il commissariamento in materia di emergenza ambientale in Calabria, una fase chiamata emergenza che evoca qualcosa di temporaneo, durato però sedici anni.

CATANZARO –  Un miliardo di euro, ecco quanto è stato speso in sedici anni di emergenza ambientale. Soldi che sono serviti per ampliare discariche, per fare bonifiche, per realizzare impianti di depurazione, insomma in questa cifra ci sono investimenti, utili certo, ma non tanto da superare l’emergenza, lo dimostra la storia di questi giorni. A dire il vero solo per i commissari, che si sono succeduti in questi anni, sono stati spesi quasi due milioni di euro. Una cifra non da poco che, ad oggi, la Regione risparmierà se saprà gestire il ciclo dello smaltimento ambientale. Bisogna adesso saper realizzare impianti che riducono al minimo l’immondizia, strutture come quella di Lamezia, ma anche di Sambatello, a Reggio e naturalmente è fondamentale aumentare la percentuale di raccolta differenziata che, ad oggi, è ai minimi termini. In teoria la raccolta differenziata doveva arrivare al 35% nel 2006, ma dai dati forniti dall’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), è al 12,43%, pochissimo. Neanche a questo è servito il commissariamento. Quel miliardo di euro speso insomma non è servito a tenere a freno l’emergenza. Il commissariamento, i poteri straordinari, i soldi investiti non hanno portato ad alcun risultato o comunque poco è cambiato rispetto a sedici anni fa, le discariche private prolificano e la spazzatura è sempre più un business.In Calabria oggi ci sono rifiuti ovunque. Cosenza tiene, ma non in provincia dove la spazzatura è lungo la costa, nelle piazze, davanti alle scuole. A Crotone c’è chi per denunciare ha postato immagini su facebook, ma senza grandi risultati. A Reggio il commissario che governa il Comune ha inviato una missiva al commissario Vincenzo Speranza chiedendogli di liberare la città dai cassonetti traboccanti immondizia. Ma se è vero che la città più popolosa della Calabria è in riva allo Stretto, è vero pure che è proprio nel reggino che c’è un problema da risolvere ed è a Melicuccà, dove l’impianto è stato sequestrato e quindi non funziona. La Regione stavolta prova ad entrare in scena, per l’assessorato regionale ci sarà molto lavoro e grane da sciogliere, non ultime quelle dei contenziosi, iniziati anche questi sedici anni fa, quando appunto è stato deciso il commissariamento in materia di emergenza ambientale in Calabria, una fase chiamata emergenza che evoca qualcosa di temporaneo, durato però sedici anni.

 

SULL’EDIZIONE CARTACEA DE IL QUOTIDIANO DELLA CALABRIA IL SERVIZIO INTEGRALE A FIRMA DI ANDREANA ILLIANO
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