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CATANZARO – Doveva essere la riunione definitiva con i consiglieri regionali per chiudere il cerchio e annunciare la nuova Giunta, ma il presidente Peppe Scopelliti ha dovuto fare marcia indietro per evitare un incidente politico con i vertici nazionali dell’Udc, Lorenzo Cesa e Pierferdinando Casini. 
Ieri mattina era prevista una riunione del gruppo del Pdl, nella sala congressi della Sacal all’aeroporto di Lamezia, convocata dal capogruppo Gianpaolo Chiappetta su richiesta di Scopelliti. Riunione saltata perché il governatore e coordinatore regionale del Pdl ha preso atto che non ci sono le condizioni politiche per procedere alla rimodulazione dell’esecutivo. Il nodo è quello dell’Udc alle prese con uno braccio di ferro tra gli eletti in Calabria e il partito nazionale. Il gruppo regionale nei giorni scorsi ha firmato un documento all’unanimità consegnato alla direzione nazionale del partito con la richiesta che sia un eletto a prendere il posto lasciato dal dimissionario Franco Stillitani. Lo stesso gruppo all’unanimità aveva dato anche il nome di Alfonso Dattolo (attuale capogruppo). Ma Cesa e Casini si sono impuntati e hanno dato mandato al segretario regionale di recuperare Roberto Occhiuto rimasto fuori dal Parlamento, nonostante il seggio scattato in Calabria, perché quel posto che l’ex parlamentare cosentino si era guadagnato sul campo lo ha voluto per sé lo stesso Cesa. 
L’imposizione di Cesa e Casini sta creando non pochi problemi a Scopelliti, che per assecondare quella richiesta deve rinunciare ad uno dei suoi fedelissimi, Demetrio Arena, ex sindaco di Reggio, con il quale  il governatore ha un impegno morale dopo tutto quello che è accaduto prima al Comune di Reggio e poi con la composizione delle liste del Senato, dove il posto del suo delfino è stato dato da Berlusconi a Domenico Scilipoti. Una iattura per l’ex sindaco che sembra circondato da un’aurea negativa, ogni qualvolta si presenta un’opportunità politica c’è qualcosa che va storto. Ora Scopelliti si è preso qualche giorno, forse una settimana, in attesa che l’Udc risolva la questione. 
Il segretario regionale Gino Trematerra ieri mattina ha incontrato a Palazzo Alemanni Scopelliti per fare il punto e provare a trovare una via d’uscita. Il segretario dell’Udc ha chiesto al presidente di temporeggiare ancora per un settimana in attesa di ricomporre la frattura. «La politica è mediazione, ci vuole un po’ di pazienza», ha commentato ieri sera Trematerra. Ma il caso Udc si riverbera anche sul Pdl, soprattutto reggino, che non ha alcuna intenzione di rinunciare a una presenza territoriale dopo l’elezione in parlamento di Caridi e soprattutto non accetta una  nuova «mortificazione» di Arena. Ma Scopelliti ha pochi margini di manovra: o trova per Arena e Occhiuto un altro posto gradito ai due, magari in qualche ente sub regionale, oppure deve rinunciare a qualcuno degli esterni della Giunta tra Mancini e Caligiuri. «Ipotesi improbabile», commenta un esponente di primo piano del Pdl vicino a Scopelliti. Se a Reggio le cose si complicano, il passo indietro di Wanda Ferro (non senza qualche tensione e dispiacere) ha evitato un’altra grana nel Pdl del capoluogo, ma il nome del sostituto dell’altro assessore finito in Parlamento, Piero Aiello, non c’è. L’unico potrebbe essere Mario Magno, ma Scopelliti sembra intenzionato a confermare la rappresentanza alla provincia di Vibo dopo l’uscita di scena di Stillitani con la promozione di Nazzareno Salerno, attuale presidente della commissione sanità. 

CATANZARO – Doveva essere la riunione definitiva con i consiglieri regionali per chiudere il cerchio e annunciare la nuova Giunta, ma il presidente Peppe Scopelliti ha dovuto fare marcia indietro per evitare un incidente politico con i vertici nazionali dell’Udc, Lorenzo Cesa e Pierferdinando Casini. Ieri mattina era prevista una riunione del gruppo del Pdl, nella sala congressi della Sacal all’aeroporto di Lamezia, convocata dal capogruppo Gianpaolo Chiappetta su richiesta di Scopelliti. Riunione saltata perché il governatore e coordinatore regionale del Pdl ha preso atto che non ci sono le condizioni politiche per procedere alla rimodulazione dell’esecutivo. 

Il nodo è quello dell’Udc alle prese con uno braccio di ferro tra gli eletti in Calabria e il partito nazionale. Il gruppo regionale nei giorni scorsi ha firmato un documento all’unanimità consegnato alla direzione nazionale del partito con la richiesta che sia un eletto a prendere il posto lasciato dal dimissionario Franco Stillitani. Lo stesso gruppo all’unanimità aveva dato anche il nome di Alfonso Dattolo (attuale capogruppo). Ma Cesa e Casini si sono impuntati e hanno dato mandato al segretario regionale di recuperare Roberto Occhiuto rimasto fuori dal Parlamento, nonostante il seggio scattato in Calabria, perché quel posto che l’ex parlamentare cosentino si era guadagnato sul campo lo ha voluto per sé lo stesso Cesa. 

L’imposizione di Cesa e Casini sta creando non pochi problemi a Scopelliti, che per assecondare quella richiesta deve rinunciare ad uno dei suoi fedelissimi, Demetrio Arena, ex sindaco di Reggio, con il quale  il governatore ha un impegno morale dopo tutto quello che è accaduto prima al Comune di Reggio e poi con la composizione delle liste del Senato, dove il posto del suo delfino è stato dato da Berlusconi a Domenico Scilipoti. Una iattura per l’ex sindaco che sembra circondato da un’aurea negativa, ogni qualvolta si presenta un’opportunità politica c’è qualcosa che va storto. Ora Scopelliti si è preso qualche giorno, forse una settimana, in attesa che l’Udc risolva la questione. Il segretario regionale Gino Trematerra ieri mattina ha incontrato a Palazzo Alemanni Scopelliti per fare il punto e provare a trovare una via d’uscita. Il segretario dell’Udc ha chiesto al presidente di temporeggiare ancora per un settimana in attesa di ricomporre la frattura. «La politica è mediazione, ci vuole un po’ di pazienza», ha commentato ieri sera Trematerra. 

Ma il caso Udc si riverbera anche sul Pdl, soprattutto reggino, che non ha alcuna intenzione di rinunciare a una presenza territoriale dopo l’elezione in parlamento di Caridi e soprattutto non accetta una  nuova «mortificazione» di Arena. Ma Scopelliti ha pochi margini di manovra: o trova per Arena e Occhiuto un altro posto gradito ai due, magari in qualche ente sub regionale, oppure deve rinunciare a qualcuno degli esterni della Giunta tra Mancini e Caligiuri. «Ipotesi improbabile», commenta un esponente di primo piano del Pdl vicino a Scopelliti. Se a Reggio le cose si complicano, il passo indietro di Wanda Ferro (non senza qualche tensione e dispiacere) ha evitato un’altra grana nel Pdl del capoluogo, ma il nome del sostituto dell’altro assessore finito in Parlamento, Piero Aiello, non c’è. L’unico potrebbe essere Mario Magno, ma Scopelliti sembra intenzionato a confermare la rappresentanza alla provincia di Vibo dopo l’uscita di scena di Stillitani con la promozione di Nazzareno Salerno, attuale presidente della commissione sanità. 

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