X
<
>

Giuseppe Giorno, delegato dal Movimento alle trattative sulle regionali

Condividi:
3 minuti per la lettura

COSENZA – Tutta la politica calabrese in questo momento sembra come una maionese impazzita. Il Movimento 5 Stelle, che da tempo ha perso la sua identità e cifra politica, più degli altri. Quella che un tempo si chiamava la “base” è divisa dalle vecchie pulsioni antisistema e la necessità di consolidare anche a livello locale il quadro di governo.

Con questa lettura si spiega cosa sta succedendo nel Movimento in queste ore. Diversi attivisti non hanno gradito l’iniziativa di ieri sera dei deputati Tucci e Melicchio. Questi hanno chiesto agli iscritti di indicare tre nominativi da proporre come candidati alla carica di Governatore al tavolo del centrosinistra. Uniche indicazioni quelle di scegliere calabresi e persone che non si siano autocandidate. Due opzioni, però, che sembrano escludere sia Luigi De Magistris (verso il quale è forte l’afflato dei militanti) sia Carlo Tansi.

Il problema maggiore sono i meccanismi di voto che gli autori dell’iniziativa vorrebbero avvenissero tramite Google. Poi saranno loro a raccogliere i dati e i nomi più votati saranno proposti al tavolo. È chiaro che stando così le cose, come scrivevamo ieri, il nome del medico Massimo Misiti, deputato grillino, sia il più spendibile al tavolo del centrosinistra. Perché è volto conosciuto al di là della politica, perché ha un profilo moderato, perché è un nome a cui il Pd farebbe fatica a trovare delle obiezioni.

Molti attivisti però hanno avvertito puzza di bruciato. Temono una forzatura da parte dei delegati alla trattative per garantire gli accordi romani quando è risaputo che per molti l’alveo naturale del Movimento è col polo civico anziché col Pd. Per questo ieri le chat grilline erano roventi e molti attivisti hanno scritto un breve documento in cui si chiede l’immediata votazione su Rousseau per rispondere al solito quesito: Come deve presentarsi il M5s alle imminenti elezioni regionali? Tre le risposte previste a) da solo b) con il polo civico c) con il Pd e la galassia del centrosinistra. Subito dopo si chiede di riaprire sulla piattaforma le candidature al consiglio regionale che sono state sospese dopo il rinvio delle elezioni il 14 febbraio. Il non detto, ovviamente, è che in molti non si fidano del voto proposto da Tucci e Melicchio che sfugge dal controllo della piattaforma. Va ricordato, infatti, che i voti espressi su Rousseau sono poi certificati da un notaio. Qui bisogna fidarsi invece della buona fede di chi raccoglierà i voti e poi li porterà al tavolo.

Il secondo non detto è che la base vuole schierarsi con il polo civico. Per tanti sarebbe più facile fare campagna elettorale chiedendo il voto per De Magistris o Tansi piuttosto che per un candidato del Pd o meglio ancora un candidato scelto dal Movimento ma con liste piene di personaggi politici che i grillini da sempre contestano.

Per questo il terzo componente del triumvirato, il consigliere comunale di Luzzi Giuseppe Giorno (che guarda caso nel suo paese è all’opposizione rispetto al Pd) ha preso una iniziativa crediamo unilaterale ed ha programmato una serie di incontri con il Polo Civico, partendo da Carlo Tansi. Lo conferma lo stesso geologo che sui social annuncia che a breve avrà «un incontro interlocutorio con la base del M5s in cui mi identifico profondamente per la loro onestà intellettuale e spirito di autenticità politica, ma solo perché me lo ha proposto Giuseppe Giorno di cui nutro stima e fiducia».

Il pensiero di Tansi non ci sembra linearissimo, ma resta il fatto che l’incontro ci sarà ed è stato sollecitato da Giorno che non a caso è l’unico del “triumvirato” delegato alle trattative che non è un parlamentare, quindi è meno attento a mantenere gli equilibri politici nazionali. Soprattutto Giorno sa che separarsi dal polo civico sarebbe un errore visto che l’elettorato grillino avendo un’offerta politica populista anche ampia difficilmente voterà un’alleanza Pd-M5s. Il Movimento però non può pagare sulla propria pelle la debolezza del Pd calabrese. Quale linea la spunterà alla fine è difficile dirlo, così come è difficile sapere come prenderanno gli altri due delegati alle trattative l’iniziativa di Giorno.

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE