X
<
>

La sala "Fortugno" del consiglio regionale della Calabria

Condividi:
3 minuti per la lettura

COSENZA – E’ sempre stata una questione di famiglia la politica in Calabria. In questa tornata elettorale però questo elemento balza ancora più prepotentemente agli occhi. La montagna di dichiarazioni sulle liste pulite o rinnovate alla fine sta rischiando, almeno sulla base delle prime indiscrezioni trapelate, di partorire un topolino. Non mi posso candidare io? Nessun problema, candido mia moglie, mia figlia, mio fratello, un congiunto qualsiasi. Quasi come fosse una successione dinastica.

Così alle elezioni del 3 e 4 ottobre abbiamo come candidato governatore Roberto Occhiuto, fratello del sindaco di Cosenza Mario. Nelle liste del centrodestra dovrebbe candidarsi anche il loro cognato, Piercarlo Chiappetta, probabilmente con la lista del presidente. In Forza Italia, invece, ritroviamo la figlia di Pino Gentile, Katia che evidentemente ha seppellito l’ascia di guerra contro gli Occhiuto in nome di un accordo più complessivo che passa anche dalla Camera dei Deputati. In caso di elezione di Occhiuto, infatti, il suo posto fra i banchi di Montecitorio andrà ad un altro Gentile, questa volta Andrea, figlio del senatore Antonio.

Sempre in Forza Italia, ma nella circoscrizione centro, si candida un altro congiunto illustre: Silvia Parente, figlia di Claudio, due anni fa coordinatore elettorale per Forza Italia. Mimmo Tallini, coordinatore provinciale di Catanzaro degli Azzurri, ieri però ha tenuto subito a precisare che la scelta non è dovuta al fantomatico vaglio preventivo delle liste da parte dell’Antimafia. «L’esigenza di candidature femminili radicate e qualificate – scrive Tallini – ha convinto la propria figlia (di Parente, ndr), giovane professionista di Catanzaro a scendere in campo dando la disponibilità alla candidatura. Ogni altro retroscena è privo di fondamento in quanto il dottor Claudio Parente è persona candidabile, assolutamente specchiata, che non ha mai avuto bramosie di candidature e quando è stato chiamato, si è sempre messo a disposizione del partito e della coalizione».

Qualche sospetto in più, invece, potrebbe sorgere sulla moglie dell’ex consigliere regionale Luca Morrone, Luciana De Francesco. Morrone avrebbe avuto qualche problema nel superare l’asticella altissima di cui parlava Roberto Occhiuto visto che si trova indagato per corruzione nell’inchiesta Passepartout nella quale, paradossalmente, è accusato di aver firmato per la defenestrazione del sindaco di Cosenza in cambio di eventuali utilità politiche future. Il paradosso è che quel sindaco era proprio Mario Occhiuto.

Infine c’è un altro caso nell’Udc ovvero Flora Sculco, figlia di Enzo che però è ormai una veterana essendo già stata consigliere regionale con Oliverio e poi con la Santelli ed oggi al suo terzo tentativo di elezione.

Qualche caso c’è anche nel centrosinistra. Ci riferiamo ad Aquila Villella, futura candidata del Pd nella circoscrizione centro, che è la cognata della candidata presidente Amalia Bruni. In questo caso, come ha detto la stessa candidata, è lei che ha voluto provare una parentesi politica essendo la professoressa Villella una navigata che ha sempre avuto un buon consenso elettorale.

Infine c’è Graziano Di Natale in questo caso parente acquisito di Mario Pirillo di cui ha sposato la figlia. Anche Di Natale è ormai politico di lungo corso ed ha sempre cercato di tenere, per quanto possibile, un profilo autonomo rispetto al suocero.

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE