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Maria Tripodi

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Il sottosegretario agli Esteri Maria Tripodi ribadisce la posizione dell’Italia a sostegno dell’Ucraina: «Invieremo aiuti e armi»

IL responsabile della Farnesina, Antonio Tajani, ha detto che la Russia vuole un nuovo Medioevo e che l’Italia manderà aiuti e armi all’Ucraina, Maria Tripodi, sottosegretario agli Esteri, cosa significa in concreto?

«Il ministro ha rappresentato lo stato delle cose. Siamo di fronte all’orologio della storia che incredibilmente torna indietro. L’Italia continuerà a fornire, come dall’inizio dell’aggressione russa all’Ucraina, aiuti alla popolazione e le dotazioni militari necessarie alla difesa. Noi abbiamo un ruolo primario nell’Alleanza atlantica e agiamo di concerto con i nostri partner, che sono chiaramente dalla parte della libertà e del popolo ucraino. Un popolo ha tutto il diritto di reagire ad un’aggressione che ha portato in Europa dopo quasi 80 anni morte e distruzione».

C’è la possibilità che l’Italia partecipi in modo più coinvolgente alla guerra?

«L’esecutivo si appresta a varare nelle prossime settimane il sesto invio di aiuti, dopo l’approvazione del decreto-legge per la proroga di un anno, fino al 31 dicembre 2023. Ma l’impegno per l’invio di aiuti e dotazioni militari non ci esime dalla ricerca di una pace che chiaramente non può basarsi sulla resa dell’Ucraina, come paventa la Federazione russa».

L’arrivo dei tank americani rischia di generare una pericolosa escalation del conflitto?

«Non parlerei di escalation, ma di svolta ad una guerra insensata che i Tank americani, insieme ai Challenger del Regno Unito e ai Leopard 2 della Germania, possono dare. D’altronde, come ha ben sottolineato il Segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, gli alleati sono uniti nel sostegno all’autodifesa dell’Ucraina».

Lo scorso novembre ha partecipato a un Consiglio dell’Ue in cui si è parlato del sostegno commerciale all’Ucraina. Cosa significa per l’Italia?

«Significa applicare delle concessioni commerciali in relazione a determinati prodotti ucraini, sospendendo la riscossione dei dazi antidumping sulle importazioni originarie dell’Ucraina».

Avrebbe mai pensato di ricoprire un ruolo così importante con una guerra a due passi da casa nostra?

«Posso dirle che interpreto il mandato che mi è stato affidato con spirito di servizio, non come una coccarda da appuntare sul petto. Consapevole che la storia tristemente si ripete quando ha come unico comun denominatore la sopraffazione dei popoli. Provo orrore nel vederlo accadere ancora oggi».

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