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Roberto Occhiuto nel suo ufficio in Regione

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COSENZA – Finalmente ci siamo. Il complesso lavoro di conta dei voti è terminato e ieri sono stati proclamati dal Tribunale di Reggio Calabria gli ultimi quattro consiglieri regionali della circoscrizione Sud eletti con i resti. Si tratta di Giuseppe Neri (Fratelli d’Italia), Giacomo Crinò (Forza Azzurri), Giuseppe Gelardi (Lega), Salvatore Cirillo (Coraggio Italia).

Ora il quadro è completo e non resta che mettersi subito all’opera. Il più voglioso di tutti sembra proprio Roberto Occhiuto che ieri dal decimo piano della Cittadella ha diffuso un video che lo vede al lavoro di sabato. Con chi, non è dato saperlo visto che la Cittadella di sabato è una specie di deserto, ma comunque il presidente era alla sua scrivania.

La notizia è che sembra anche aver cambiato idea rispetto alla burocrazia regionale. Se fino all’altro giorno parlava della necessità, preminente su quella della scelta degli assessori, di selezionare manager adatti all’impresa di governare la Calabria, ieri ha leggermente modificato il tiro. «Io credo che ci siano tante risorse negli uffici della Cittadella che vanno motivate meglio e organizzate ancor meglio – ha detto dai social – E che devono poter lavorare insieme ad altri che selezioneremo che hanno dimostrato nel resto d’Italia di avere qualità amministrative e che volessero ritornare in Calabria dimostrando che anche qui si può lavorare realizzando obiettivi di governo che siano virtuosi e che riescano a far decollare questa bellissima regione. La cambieremo la Calabria».

Quindi la strada è quella di un mix fra la valorizzazione delle risorse interne e la caccia a nuovi talenti. Del resto non potrebbe essere altrimenti visti i limiti posti dalla legge sullo spoil system che mette un limite al numero di dirigenti esterni che si possono nominare.

Intanto per qualcuno arriva la conferma. Stiamo parlando del capo della Protezione Civile, Fortunato Varone che è stato riconfermato quale delegato del soggetto attuatore Covid 19. Nell’ordinanza si evince la volontà dell’ente «di assicurare continuità nello svolgimento delle attività inerenti la gestione dell’emergenza», in considerazione del fatto che il contesto emergenziale, soprattutto con riferimento alla necessità di realizzare una compiuta azione di prevenzione, richiede la conferma di ogni misura di contenimento e gestione adeguata e proporzionata all’evolversi della situazione epidemiologica, individuando idonee precauzioni per fronteggiare adeguatamente possibili situazioni di pregiudizio per la collettività».

LA GIUNTA CON IL CENCELLI

Risolta la questione burocrazia, resta la partita della giunta. Su questa Occhiuto sembra non avere alcuna fretta. Il termine previsto dalla legge per nominare la giunta è di dieci giorni dalla proclamazione del presidente, ma non si tratta di una scadenza perentoria. L’impressione è che il neo presidente si prenderà qualche giorno in più perchè, come ha detto lui stesso nel video, ci sono tante emergenze da affrontare subito.

Sulla composizione dell’esecutivo, Occhiuto è praticamente una sfinge. Ha effettuato un primo giro di consultazioni con i partiti della sua coalizione, ma poi si è fermato. L’ultima indiscrezione dice che con ogni probabilità Occhiuto darà un assessorato a ogni forza politica, in modo da avere tre postazioni libere per nominare degli esterni. Un po’ sul modello di Jole Santelli.

C’è poi la presidenza del consiglio sulla quale il neo presidente può giocare. Se Lega e Fratelli d’Italia dovessero rifiutarla perché interessati ad un assessorato, l’Udc potrebbe richiederla. Altrimenti il più indiziato resta Peppe Neri di Fratelli d’Italia. In questo caso, però Fausto Orsomarso, resterebbe fuori dalla giunta. Ipotesi che ad oggi appare difficile.

Altra grana riguarda Coraggio Italia che si è spaccata in due: Toti da un lato, Brugnaro dall’altro. Il sindaco di Venezia vuole Sergio Abramo, Toti frena, Occhiuto ha rilanciato chiedendo una quota rosa. Vedremo che accadrà. Insomma per la giunta bisogna aspettare ancora, per le emergenze invece si può partire subito.

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