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Roberto Occhiuto nei banchi della Giunta in Consiglio regionale

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REGGIO CALABRIA – Buona la seconda. Ieri il Consiglio regionale, su input del presidente Roberto Occhiuto, ha approvato la legge denominata: “Organizzazione disservizi pubblici locali dell’ambiente”; ovvero, in breve, la “Multiutility”.

Si è aperto un dibattito sui ventuno articoli che compongono il testo licenziato con un intreccio di dibattito. Mercoledì scorso la maggioranza era caduta nella trappola regolamentare tesa dalla minoranza che lamentava, e i cui echi sono riemersi anche ieri nel breve dibattito, il mancato approfondimento di un provvedimento che intendeva e intende riorganizzare i settori dei rifiuti e dell’acqua in Calabria. Venne citato, per arrestarne il cammino, il mancato rispetto del comma 3 dell’art. 54 dello Statuto della Regione che richiede, appunto, una maggioranza qualificata dei 2/3 dei consiglieri.

Franco Iacucci (Pd) ha lamentato l’accentramento eccessivo: «La nuova multiutility è stata approvata senza un reale e approfondito dibattito: una vittoria dell’esecutivo ma una sconfitta per la politica. Non si può negare la necessità impellente di procedere ad una riorganizzazione dei servizi idrici e dei rifiuti anche per intercettare le numerose risorse che vengono dal Pnrr e che potrebbero una volta per tutte risolvere alcuni dei problemi atavici della nostra regione. Ciò che si contesta, però, e che è sotto gli occhi di tutti è il metodo utilizzato per approcciarsi alla costituzione di questo nuovo Ente. Se lo Statuto della Regione, al comma 3 dell’art. 54, prevede che per l’approvazione di leggi istitutive di questo tipo ci voglia una maggioranza qualificata dei 2/3, ci sarà un motivo. Il Presidente Occhiuto è fortunato ha già una maggioranza sufficiente ma questo non giustifica la pervicace volontà di non coinvolgere la minoranza. Non si può pensare di avviare una profonda riforma dell’Ente Regione e del nostro territorio a colpi di maggioranza senza confronto e concertazione né in aula né nelle commissioni preposte».

Soddisfatto, invece, il presidente Occhiuto che, a caldo, ha detto: «Ci sarà un bando con scadenza 19 maggio per recuperare le risorse perse dalla Calabria sul settore idrico. Una settimana in più può essere decisiva per perdere queste risorse, per fortuna sono riuscito a parlare con il Governo e ottenere un nuovo bando con scadenza a ottobre. È un peccato aver perso una settimana, avremmo potuto dimostrare al paese di centrare l’obiettivo anche per il bando con scadenza al 19 maggio, ma è andata così».

Il capo gruppo del Pd, Domenico Bevacqua, che ieri ha fatto il suo esordio nel nuovo ruolo, ha chiesto e ottenuto che si votasse per appello nominale la proposta di legge n.49/12. Evidentemente subodorava qualcosa perché i numeri, nemmeno in politica, mentono.

La maggioranza di centrodestra, presidente compreso, conta su 21 voti. Il 22esimo è arrivato dal consigliere del M5s, Francesco Afflitto. Questi in aula puntualizza che già in sede di Commissione di Vigilanza (da lui presieduta) era emersa la necessità di ottemperare ad alcune richieste da parte del Ministero della transizione ecologica secondo il quale le risorse del PNRR saranno subordinate alla realizzazione di alcuni presupposti di legge. Ritiene che la Calabria non possa permettersi per ragioni campanilistiche di perdere 177 milioni di euro. Da qui il voto favorevole che trova sponda nelle parole di apprezzamento di Pasqualina Straface (FI).

Troppo anche per questa minoranza, al punto che Lo Schiavo interviene caratterizzando la sua dichiarazione di voto politicamente, contestando le dichiarazioni sull’inceneritore di Gioia Tauro da parte di Tavernise, intravedendo motivazione campanilistiche nella sua condanna alle parole del sindaco Alessio, e il dissenso rispetto alle dichiarazioni di Afflitto che ha tirato in mezzo la Commissione di Vigilanza: «In qualità di vicepresidente esprimo un disagio, perché quando un presidente parla pensando di farlo a nome di un intero organismo, allora ne prendo atto e annuncio che se si continua così mi dimetterò dall’incarico».

Il provvedimento sulla società unica regionale sui settori acqua e rifiuti è stato approvato con 22 voti favorevoli, 7 voti contrari e 1 astensione. Con questa legge si aprono nuovi scenari.

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