Pasquale Tridico
3 minuti per la letturaL’ex candidato alla presidenza della Calabria Pasquale Tridico traccia un bilancio di fine anno con la stampa: «Da Occhiuto promesse tradite e fondi Ue spesi al minimo». E sulla presenza di Filomena Greco in commissione Sanità: «C’è un potenziale conflitto di interessi. Dopo Natale risolveremo»
Al seggio in Consiglio regionale ha rinunciato per proseguire il mandato a Strasburgo, ma l’impegno per la Calabria – assicura Pasquale Tridico – non cambierà. L’ex candidato alla presidenza della Regione ha incontrato ieri la stampa calabrese in un hotel di Rende, per tracciare il suo bilancio di fine anno. In sala nessun consigliere del campo largo, neanche quelli eletti nella circoscrizione Nord, tuttavia nelle assenze Tridico non vede nulla di strano. «Ci siamo sentiti, in questi giorni ci stiamo incontrando» risponde ai cronisti.
I primi mesi della nuova legislatura, prosegue poi, non hanno scalfito il giudizio negativo e la valutazione preoccupata che poche settimane fa, intervenendo in aula, aveva consegnato al Consiglio. Siamo appena agli inizi, concede, ma il punto – avverte – è che «nulla è cambiato nelle intenzioni». A dirlo sono «i documenti di bilancio appena approvati. «Delle promesse della campagna elettorale, come il reddito di merito, non c’è traccia nella legge di bilancio, quindi per il prossimo anno non se ne farà niente. Se scorrete il Defr scoprirete che su 3 miliardi di fondi europei del ciclo 2021/2027 sono stati spesi solo 200 milioni. Una percentuale ridicola – commenta Tridico – E poi ci sono gli impegni traditi su Tfr e Tfs, i tirocinanti che aspettano ancora la stabilizzazione. Sull’alta velocità abbiamo assistito solo allo scippo di 10 miliardi sul lotto di Tarsia. In sanità non si parla più della fine del commissariamento, nonostante gli annunci di Meloni e Occhiuto. Si sono ingannati a vicenda e ingannano i calabresi. Non si governa così e il nostro dovere è questo: denunciare».
TRIDICO: CENTRODESTRA INFASTIDITO DALLA MINORANZA, NON È ATTEGGIAMENTO LIBERALE
Nel 2026, promette, il campo progressista continuerà ad agire da pungolo rispetto alla maggioranza di governo e impugnerà la modifica di Statuto che ha introdotto sottosegretari e ampliato il numero degli assessori, appena l’iter sarà concluso. «La comunicazione politica non può essere quella patinata del centrodestra sui social, che stride con la realtà della regione. Il centrodestra governa con spregiudicatezza e arroganza, mostrandosi infastidito dalla minoranza. Mi spiace per Occhiuto, ma questo proprio non può definirsi un atteggiamento liberale» aggiunge. L’accusa di non amare la Calabria perché ne elenca sempre solo i problemi Tridico la bolla come «ridicola». Lui la Calabria, scandisce, la adora.
IL CASO GRECO, TRIDICO: CORTOCIRCUITO DA RISOLVERE
Il campo progressista, da parte sua, dovrà lavorare sul «collante» che potrà tenerlo unito. Crede nell’intergruppo di opposizione e annuncia da gennaio l’avvio di una rotazione semestrale tra i capigruppo del centrosinistra per la figura di coordinatore. E dopo Natale, assicura, sarà affrontato e risolto il caso Filomena Greco. La presenza della renziana – la cui famiglia è proprietaria di cliniche e strutture sanitarie – tra i membri della commissione Sanità ha fatto storcere il naso a diversi alleati. Tridico stesso, pochi giorni prima di Natale, le aveva chiesto un passo indietro per il «potenziale conflitto di interessi». Ieri lo ha ribadito, nonostante le ultime dichiarazioni di Greco tutt’altro che concilianti. «Greco è persona intelligente e utile alla coalizione. In questi giorni di festa i toni sono naturalmente più distesi, non ho chiesto nessun incontro – dice Tridico – Quello che si è creato nella coalizione è però un evidente cortocircuito che dovremo risolvere. Ho sentito gli altri capigruppo di minoranza e anche loro hanno manifestato contrarietà e insofferenza per questa presenza in commissione Sanità».
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