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Il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto

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REGGIO CALABRIA – Prima del Consiglio regionale che s’è riunito ieri, congedandosi per le vacanze estive, c’è stato un incontro delle forze della maggioranza per mettere a punto le decisioni dell’ultima seduta. I conversari hanno privilegiato i temi elettorali mettendo in secondo piano gli affari correnti.

L’assemblea regionale ha licenziato una serie di pratiche economiche in un nutrito ordine del giorno che, al netto dei fuori-sacco, per lo più mozioni, ha visto, in coda, la modifica all’articolo 65 della legge regionale 12 giugno 2009, n. 19 (Collegato alla manovra di finanza regionale per l’anno 2009) proposta dai capi-gruppo di maggioranza Arruzzolo, Neri, Loizzo, Crinò, De Nisi e Graziano. In sostanza l’iniziativa prevedeva l’eliminazione della riduzione del 20% del trattamento economico dei dirigenti delle Asp e delle Aziende ospedaliere calabresi, stabilita nel 2009 per compensare le minori entrate dovute all’esenzione del ticket. L’operazione costerebbe alle casse della Regione oltre 408mila euro per l’anno 2022 mentre, a regime, l’eliminazione della riduzione del 20% sfiorerebbe la cifra di 980mila euro di euro l’anno.

Dopo il ritiro della prima pratica, su proposta ulteriore di Arruzzolo il punto 13 è diventato, in corsia di sorpasso, il secondo. Il consigliere Caputo ne ha illustrato la ratio. È intervenuto il consigliere Lo Schiavo che ha espresso perplessità, «non ideologico e non tecnico», ma ne coglie l’impatto politico negativo sull’opinione pubblica, suggerendo di rinviare la pratica.

Ha preso la parola il presidente Occhiuto anche nella qualità di commissario della sanità, difendendo la legittimità del provvedimento, facendo un excursus della situazione, e invitando così l’Aula a votare la proposta «evitando la demagogia». Critiche sono arrivate dal consigliere Tavernise cui ha controreplicato la consigliera Loizzo, mentre la consigliera Bruni ha confermato l’opposizione della minoranza, «ma non per pavidità, entriamo invece nel merito e nel metodo». Il consigliere Laghi ha fatto una disquisizione tecnico-sanitaria, ma anche problematica sui risultati rispetto alle intenzioni. Cui s’è aggiunto il consigliere Alecci, cui ha controbattuto il consigliere Graziano che ha messo in luce le contraddizioni di Pd e M5S. Bevacqua ha spiegato la posizione contraria del Pd. Insomma, le ragioni di ciascuna parte si sono alternate.

La pratica è stata approvata a maggioranza dopo una controreplica di Occhiuto.

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