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Un momento della conferenza stampa

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COSENZA – Pd e sindacati del comparto sanitario sulle barricate per la vicenda dei medici cubani che continua a inasprire il dibattito in vista del voto. Ieri il Pd cosentino in conferenza stampa è tornato su quanto sollevato pochi giorni fa, solo che stavolta a dare manforte ci sono anche Smi, Fp Cgil e Fismu.

«L’accordo è una autentica porcheria – esordisce il consigliere comunale Giuseppe Ciacco – siamo di fronte ad un contratto di somministrazione che è l’orgia dell’illegalità». Anche l’avviso pubblico “esplorativo” sugli specializzandi «è l’ennesima presa in giro, ad Occhiuto piace dare del tu ai poteri forti della baronia universitaria. All’Umg gli specializzandi fanno parte di un circuito perverso di manovalanza della quale i feudatari non vogliono privarsi».

I colpi più duri arrivano dai sindacati. Francesco Masotti della Fp Cgil medici Calabria è diretto. «Siamo al terzo anno di governo di centrodestra di questa regione, c’è stato un centrodestra prima di Occhiuto. Al di là del nervosismo del presidente-commissario sfatiamo un tabù. Non è vero che proveniamo da 10 anni di commissariamento, fino al 2014 un altro presidente di centrodestra, Scopelliti, ha svolto lo stesso ruolo di Occhiuto. È una esperienza già maturata in Calabria non è una novità e Occhiuto era seduto nella maggioranza quando si chiudevano i piccoli ospedali. Oggi non si voglio chiudere, meno male, è anche intelligente saper cambiare opinione».

Ma per Masotti gli scivoloni sono tanti: «La legge sull’integrazione degli ospedali catanzaresi è ancora senza un protocollo di intesa tra le due aziende. Poi c’è Azienda zero: oggi il professore Profiti ci dice che se tutto va bene si partirà a gennaio, e nel frattempo?».

Poi le nomine: «c’è qualcuno che non è stato mai visto e ora è sparito (Bortoletti), Miozzo non lo vedo più, Battistini chi l’ha visto e qualcuno se n’è andato sbattendo la porta, Avete visto crescere i posti letto terapia intensiva e sub-intensiva o percorsi separati nei Pronto soccorso?». Per Masotti poi c’è «la vertenza vergognosa della mancata indennità covid in Calabria sviluppatasi tutta nel governo di centrodestra. L’accordo è di luglio ma 2020 ancora oggi siamo gli unici in Italia non hanno ricevuto un euro di indennità covid. Siamo alla deregulation aziendale, non c’è ancora un piano operativo, perso nei meandri dei ministeri».

Il nefrologo Roberto Pititto, consigliere nazionale del sindacato medici italiani, parte dalla questione concorsi deserti. «Non è vero – dice – tra 15 giorni si fa un concorso in Nefrologia con 20 concorrenti per cinque posti. Io credo che questa iniziativa cubana sia sconclusionata e scombinata. Sono convinto che sia un alibi per dire “Non mi hanno fatto pigliare i cubani, mi stanno bloccando” ma secondo voi un anestesista può accettare un contratto di tre mesi quando ovunque gli fanno ponti d’oro? Ma datti una mossa e cerca di fare quello che effettivamente serve». Infine il bando specializzandi: «ce ne sono 600 che ciondolano a Catanzaro, in numero doppio o triplo rispetto ai pazienti che anno. Basta bugie».

L’altro passaggio è quello di Francesco Esposito, segretario nazionale della Fismu. «L’Europa ci dà i soldi del Pnrr per costruire una sanità degna. Il punto è spenderli bene, non spenderli e basta. In Calabria con le “ex articolo 20” sono state costruite cattedrali nel deserto poi vandalizzate. Il Pnrr va a recuperare quelle strutture che erano sbagliate, in sostanza adesso avremo le case di comunità nelle campagne. Inutile attaccare gli ordini, qui si rischia di creare una San Ferdinando sanitaria se i governatori scoprono che i medici possono essere assunti così. Vogliono venire i cubani? Mi sta anche bene ma paghiamoli come paghiamo gli italiani. Sono dispiaciuto che il ministro della sanità non abbia allo stato attuale detto nulla di fronte ad un obiettivo che mi sembra chiaro: abolire il servizio sanitario nazionale».

Enza Bruno Bossio rimarca quanto già detto pochi giorni fa. «Francamente le ultime dichiarazioni sono incredibili. Il lamento sugli anni di commissariamento non può funzionare, sono tre anni che il centrodestra governa la Regione. Occhiuto è stato nominato da un governo di unità nazionale, poteva fare una scelta importante, poteva utilizzare questa unità nazionale per dare risposte alla sanità calabrese. Nessuno ce l’ha con i medici è il modello con cui lui dice di voler assumere questi medici, attraverso una agenzia interinale o presunta tale a dare fastidio, perché in Italia ci sono delle regole. L’azienda deve essere registrata ministero lavoro, che l’ambasciata cubana certifichi tutto non so cosa può cambiare».

La chiusura è affidata a Carlo Guccione: «In una recente intervista Occhiuto ha detto che “il problema della sanità è che ci sono nelle Aziende centri di potere amministrativo che si sono consolidati e che è difficile sradicarli e, più precisamente, a volte nelle aziende sanitarie ci sono capi del personale, direttori del personale che magari fanno non i concorsi che interessano ai cittadini ma quelli che interessano a loro”. Perché non va in Procura? Anche Occhiuto finalmente si è accorto che la questione dei “centri di potere” ha paralizzato il sistema: non solo non portano avanti i concorsi per migliaia di assunzioni autorizzati attraverso l’approvazione di tutti i Piani del fabbisogno, ma non effettuano neanche le gare e ci troviamo, ad esempio, con proroghe di beni e servizi di Asp e Aziende ospedaliere di oltre 15 anni. La cosa più grave è che la mole del debito sanitario continua a crescere a dismisura e a schiacciare il sistema sanitario calabrese. La vicenda dei medici cubani dimostra che le scorciatoie non portano da nessuna parte, l’emergenza sanitaria c’è, è reale e datata nel tempo ma ci sono gli strumenti per affrontarla. Ecco perché, prima di siglare l’accordo per l’arrivo dei medici cubani, andava bandita ad esempio, così come il presidente commissario ha fatto solo qualche giorno fa (25 agosto), la manifestazione pubblica per gli specializzandi. O bisognava imporre alle aziende di bandire tutti i concorsi . Inoltre, bastava accelerare l’approvazione del nuovo Piano operativo per far scattare un piano straordinario di assunzioni».

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