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L'aeroporto di Lamezia Terme

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COSENZA – Si è arrabbiato ieri Roberto Occhiuto. E’ sbottato quando si è reso conto dei nuovi assetti societari della Sacal, la società di gestione dei tre aeroporti calabresi.

Evidentemente nel passaggio di consegne, l’ex facente funzione Nino Spirlì, non gli aveva raccontato nei dettagli la situazione ovvero che la Regione Calabria è passata dal detenere il 9.7% al solo 7%. Il problema è che quasi tutti gli enti pubblici azionisti di Sacal (Comuni di Lamezia Terme e Catanzaro, Provincia di Catanzaro e Cosenza, Corap e Camere di commercio di Cosenza, Catanzaro e Vibo Valentia) non hanno più la maggioranza del capitale sociale.

Oggi il 52% delle azioni è nelle mani di Renato Caruso, nicastrese di nascita, ma fiorentino di adozione. Caruso è il patron della Eurobed, azienda che occupa uno spazio rilevante nell’area industriale di Lamezia Terme e che si occupa della produzione di macchine per i giochi, evoluzione di quel flipper che campeggia proprio nell’ufficio di Caruso.

Per capire come abbia fatto bisogna risalire ai tempi della pandemia. Con le partenze internazionali cancellate e i voli interni ridotti al minimo, la Sacal è andata in sofferenza. Questo anche per l’enorme credito che avanzava dalla nostra ex compagnia di bandiera Alitalia. A quel punto il presidente Giulio De Metrio ha dovuto aprire all’aumento di capitale. Che evidentemente la Regione non ha sottoscritto.

Lo ha fatto invece Caruso che è entrato nella compagine societaria anni fa acquisendo le quote della Lamezia Sviluppo sas di Antonino Tripodi. Poi, al momento di sottoscrivere l’aumento di capitale, non solo ha sottoscritto il suo di aumento ma ha continuato ad acquistare azioni, in particolare quelle dei Gatto. Tutta questa operazione alla fine l’ha portato ad essere azionista di maggioranza degli aeroporti calabresi.

La cosa, dicevamo, Occhiuto non l’ha presa proprio bene e ieri è stato durissimo. «Tra le tante questioni delle quali mi sto occupando in questi giorni, ce n’è una particolarmente importante per i calabresi e per il futuro della Calabria: gli aeroporti della Regione. Sono gestiti da una società, SaCal, che aveva un capitale pubblico e privato, e la maggioranza era pubblica, così come indica la legge».

«Nelle scorse settimane, prima che io diventassi presidente – dice Occhiuto – il privato ha messo in atto strane procedure per trasformare l’assetto proprietario ed avere così la maggioranza delle quote: la Regione oggi ha solo il 7%. Vedremo di chi saranno le responsabilità, sono convinto che le autorità di vigilanza si occuperanno – come è giusto – di questa vicenda, perché ciò che è stato fatto, secondo me, è contro la legge. E gli aeroporti calabresi sono troppo importanti perché i soggetti pubblici non abbiano la possibilità di indicare quella che deve essere la missione e lo sviluppo di queste infrastrutture. I soggetti pubblici sono quelli che fanno ottenere, attraverso le loro partnership, le risorse alle società di gestione, e le società di gestione non possono comportarsi come se il pubblico fosse solo un datore di risorse. Il mio governo regionale vorrà andare a fondo di questa questione. Sono certo che lo faranno anche le autorità di controllo. Gli aeroporti sono troppo importanti, e quello che succede nella loro gestione non può passare sopra la testa dei calabresi».

Parole pesanti dunque, che coinvolgono appieno la passata gestione visto che l’aumento di capitale è avvenuto a ridosso delle elezioni regionali. Qualcosa gli ex assessori e l’ex presidente f. f. dovrebbero saperla.

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