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La sede Sacal

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Prima la polemica sul rischio che Sacal potesse passare in mano ai privati, ora che è saldamente pubblica però privatizza tutti i servizi

LAMEZIA TERME – «Sacal controllata da privato è fuori legge» diceva oltre un anno fa il presidente della Regione Roberto Occhiuto, quando per l’inerzia della politica la società aeroportuale era finita in mani private con il 51,9% delle quote azionarie.

Oggi che la Sacal spa è tornata saldamente nelle mani “pubbliche” regionali, la privatizzazione che fece tanto scalpore torna di fatto con le esternalizzazioni del personale e la politica “spezzatino” dell’amministratore unico Marco Franchini: si è cominciato con il bando “duty free”, poi i servizi di pulizie ed infine la decisione «di cessare le attività di gestione diretta delle assistenze ai passeggeri a ridotta mobilità e delle altre attività attualmente svolte dall’area Pex/terminal, individuando un soggetto terzo al quale Sacal spa affiderà gli anzidetti servizi».

SACAL SOCIETÀ TORNATA PIENAMENTE PUBBLICA CHE PRIVATIZZA TUTTI I SERVIZI

Non solo. Anche Avia Partner, società concorrente di Sacal, ha lanciato tramite un’agenzia interinale un avviso di ricerca di personale per l’inserimento di 42 figure a supporto dei servizi di terra per pochi spiccioli (7,74 lorde): 2 addetti allo scalo e 10 operatori unici presso l’aeroporto dello Stretto Reggio Calabria; 10 operatori unici e 5 addetti allo scalo presso l’aeroporto di Lamezia Terme; 5 addetti allo scalo e 10 operatori unici presso l’aeroporto di Crotone.

Naturalmente, la legge consente ad una società per azioni di esternalizzare i servizi, quindi nulla di scandaloso, ma nel caso di Sacal spa, che oggi, ricordiamo, è sempre a maggioranza pubblica, si sta producendo quanto denunciava oltre un anno fa Roberto Occhiuto.

Come si concilierà il personale esternalizzato con i mezzi di proprietà della Sacal? Desta meraviglia, poi, la tempistica delle esternalizzazioni ad aprile con la stagione già avviata, quando già da febbraio c’è la programmazione dei voli fino ad ottobre. Con l’incremento del numero dei voli ed il personale insufficiente la prossima estate sarà veramente bollente.

I lavoratori sono disorientati perché da una gestione pubblica vengono esternalizzati, mentre per il segretario regionale della Cgil Angelo Sposato «non è ammissibile che il sistema aeroportuale di una regione passi inconsapevolmente dalla gestione pubblica a quella privata, con i lavoratori da tutelare davanti ad esternalizzazioni, che testimoniano che qualcosa non funziona».

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