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Doveva essere il simbolo della lotta alla ‘ndrangheta, come l’aveva presentata il premier in un’iniziativa nazionale, ma qualcosa non ha funzionato e lei accusa: «E’ tutta una farsa»

PLATI’ (RC) – Doveva essere il simbolo della lotta alla ‘ndrangheta in uno dei paesi più a rischio, Platì. Aveva incassato per questo il sostegno del premier Matteo Renzi ma, come contraltare, aveva anche attirato le antipatie di molti.

Dopo la lunga volata in vista delle elezioni comunali, Anna Rita Leonardi si ritira. Una scelta inattesa, per certi versi stravolgente, considerato che la sera del 2 maggio sul proprio profilo Facebook aveva confermato la sua sfida: «Un anno fa a Platí non c’era una sola persona pronta a scendere in campo per amministrare questo comune. Dopo un anno del nostro lavoro, il 5 giugno finalmente questi cittadini avranno un sindaco. E noi, documenti alla mano, siamo pronti!».

Ed allora, qualcosa deve essere accaduto nelle ultime ore. Ad annunciare la decisione di ritirarsi dalla campagna elettorale è stata la stessa Leonardi che ha pubblicato un lungo post sul suo profilo dei social network: «A poche ore dalla presentazione delle liste, con i documenti ritirati e tutto pronto per la consegna, sono profondamente rammaricata nel dover comunicare che non concorrerò alle elezioni a sindaco di Platí».

E’ lei stessa a dire che si tratta di un «annuncio inaspettato e improvviso», che «arriva dopo un anno di lavoro passato sul territorio e dopo un investimento reale e concreto da parte del Partito Democratico, a partire da quello del nostro segretario nazionale».

Il primo retroscena svelato da Leonardi è quello di una riunione tenuta a Roma, scrive, «insieme ai vertici del partito, abbiamo dovuto constatare che non c’erano più le condizioni politiche e di agibilità per svolgere serenamente la campagna elettorale. Questa scelta nasce anche a seguito di alcune vicende che, da un anno e per un anno, continuano a perdurare sul territorio Platiese. Vicende che rendono queste elezioni, ancora oggi, non un alto momento politico – accusa – ma una farsa degna del peggiore sceneggiatore».

Per questo avrebbe rinunciato, pur annunciando che «intendo proseguire concretamente, seppure in altre forme, per il rilancio del territorio e di tutti i cittadini perbene di Platí».

«La nostra battaglia – ha proseguito Leonardi – era quella di provare a riparlare di una politica sana, di riportare la democrazia in un luogo in cui sembra impossibile liberarsi dai condizionamenti e dalla devastante presenza della ‘ndrangheta. La nostra battaglia era ed è quella di lottare per tutte le persone oneste di Platí. Con enorme sofferenza decidiamo di fermarci, perché l’interesse ed il bene dei cittadini vengono prima di qualsiasi percorso personale. E per questo motivo – dichiara – comunico che non esiterò a denunciare, a sorvegliare, a contrastare ogni forma di interferenza e condizionamento illecito che possa riguardare il nostro territorio».

Chi conosce Leonardi la descrive come una donna particolarmente colpita da questa scelta, forse per questo ha annunciato che «con maggiore lucidità, nei prossimi giorni, tornerò con ancora più chiarezza sui motivi che mi impongono di farmi da parte».

A Platì, a questo punto, è ormai certa la candidatura di Ilaria Mittica, figlia di uno dei più noti sindaci del comune aspromontano, aspettando di sapere, invece, se sarà presentata una seconda lista.

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