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REGGIO EMILIA – Tre uomini sono finiti in carcere in stato di fermo di indiziato di delitto dopo degli inquietanti episodi di minacce e spari rivolti contro le vetrate di alcune pizzerie di Reggio Emilia.

Il fermo, richiesto dal Pubblico ministero reggiano, Isabella Chiesi, riguarda i tre figli di Francesco Amato, sequestratore delle Poste di Pieve Modolena (LEGGI LA NOTIZIA) a novembre e condannato tuttora detenuto nel carcere di Terni nel processo Aemilia con l’accusa di essere uno degli organizzatori dell’associazione ‘ndranghetistica emiliana (LEGGI LA NOTIZIA).

I tre giovani, tutti originari di Rosarno, in Calabria, si trovano nel penitenziario di Reggio Emilia in attesa della convalida del fermo.

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Le accuse riguardano diversi episodi di tentata estorsione che si sono verificati nei giorni scorsi: quattro le pizzerie prese di mira; le vetrine di due di questi locali erano state colpite con colpi di pistola sulle vetrate, in piena notte. Ad altri due locali erano stati recapitati bigliettini contenenti richieste di denaro: «Dammi mille euro, se sei d’accordo appendi un fioccò, il contenuto. Ieri, poi, la sterzata decisiva, che sarebbe arrivata dopo una perquisizione».

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