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Maria Antonietta Rositani

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REGGIO CALABRIA – Ha scelto i social network per dialogare con l’esterno, aiutata dal fratello che la seguo nell’ospedale di Bari, dove si trova ricoverata nel centro grandi ustionati. Quello di Maria Antonietta Rositani è un coraggio immenso. Sono passati sei giorni da quando l’ex marito, Ciro Russo, le ha dato fuoco mentre lei si trovava in macchina, a Reggio Calabria (LEGGI). 

L’uomo è stato arrestato in pizzeria dopo circa trentasei ore di ricerca (LEGGI), e la donna ha trovato la forza di parlare attraverso il social: «Mi ritrovo nel mio letto d’ospedale, ormai sono trascorsi 6 giorni, 6 lunghi giorni che non vedo te mio adorato papà che ti stai prendendo cura dei miei figli come solo un buon padre può fare. Ti immagino che ridi – ha raccontato la donna – per far ridere i tuoi nipoti, quante lacrime avresti voluto far correre dai tuoi occhi, ma io ho preso da te sono una roccia e del nostro dolore non vogliamo soffrano i nostri cari o, quanto meno, cerchiamo di incoraggiarli».

Nel suo messaggio, Maria Antonietta Rositani ha proseguito rivolgendosi sempre ai suoi cari: «Continua così papà, non mollare, stai vicino alla mamma che come tu sai è più debole di noi, alla mia nonna, quanto la amo, a Rosario che sicuramente si sarà chiuso in sé stesso, a mia sorella (quanto è bello pronunciare questa parola, Valeria ti voglio bene). Danilo mi sveglia giorno e notte e fidatevi è semplicemente straordinario. Grazie zio Franco, zio Leandro, cugini, amici, conoscenti. Grazie Reggio, Grazie sindaco, vi ho sempre ammirato come ammiravo il vostro dolce papà che la domenica mattina sul corso mi salutava con una mano nella guancia. Non si possono dimenticare le cose belle della vita, né far entrare quelle brutte e farne prendere il sopravvento. Lo so, sarà dura, me lo ripetono tutto il giorno ed io imperterrita rispondo sconfiggerò anche questo per tornare da voi più forte di prima. Lo devo a me, ai miei figli, a voi miei cari e a tutte le persone che credono in me. Vi voglio bene – ha concluso la donna – siete ormai la mia linfa vitale; grazie donne, non mollate io sono e sarò con voi più rovente di prima».

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