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Alcuni dei pacchi raccolti per l'Ucraina

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REGGIO CALABRIA – Una ventina di nomadi con alcuni bimbi al seguito sarebbero entrati presso il centro raccolta per la popolazione ucraina, allestito alla sala Versace del Centro direzionale reggino (Cedir), ed avrebbero bivaccato e predato gli scatoloni contenenti viveri, medicinali, giocattoli e l’essenziale per resistere durante un conflitto, imballato su alcune pedane e pronto per essere spedito a Bologna e poi inviato in Ucraina.

Una scena, assicurano alcuni responsabili della sala Versace, immortalata dalle telecamere a circuito chiuso presenti nei locali ed i cui video sono stati consegnati alla polizia municipale ed alla polizia di Stato.

I malviventi hanno approfittato della mancanza di volontari, che proprio in quelle ore, sabato pomeriggio, stavano partecipando all’iniziativa “La Fiamma che unisce” promossa dal Coni, per svaligiare impunemente il centro di raccolta per il popolo ucraino martoriato dalla guerra realizzato grazie al grande cuore dei cittadini reggini.

Il centro raccolta alla Sala Versace del Cedir, ( i locali messi a disposizione dal responsabile lavori pubblici e protezione civivile, Rocco Albanese) è infatti, da circa due settimane punto di riferimento per chi ha voluto dare il proprio contributo in favore del popolo ucraino. Ma il gruppo di ladri, per il momento ancora anonimi, non hanno solo fatto razzia della generosità dei cittadini, rubando numerosi sacchi e scatole pronte per la spedizione: sempre dalle telecamere risulta che il gruppo abbia bivaccato e fatto scempio della cena che i volontari ucraini avevano preparato per rifocillare un gruppo di connazionali proprio dopo la partecipazione alla manifestazione di solidarietà.

Ad essere stata forzata sembrerebbe una sola apertura mentre la via di fuga sembrerebbe essere stata la parte di dietro, l’area della protezione civile, a 30 metri circa dalla postazione dell’esercito. La polizia scientifica ha già fatto i primi rilievi mentre probabilmente già nelle prossime ore grazie ai filmati si procederà all’individuazione di chi ha compiuto un gesto così squallido, come derubare profughi di guerra di quanto la generosità altrui ha voluto, con grande empatia e trasporto, donare.

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