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Militari della guardia di finanza

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REGGIO CALABRIA – I militari del comando provinciale della Guardia di finanza di Reggio Calabria sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Palmi, diretta dal procuratore Emanuele Crescenti, hanno dato corso, a Reggio Calabria e Roma, a un sequestro preventivo con l’ordinanza emessa dall’ufficio Gip del Tribunale di Palmi nei confronti di un imprenditore reggino e della sua società con sede nella provincia di Reggio Calabria e operante nel settore del trasporto passeggeri.

Il provvedimento ha disposto il divieto temporaneo di esercitare la direzione delle imprese per la durata di un anno nei confronti dell’imprenditore, nonché il sequestro dei beni nella disponibilità della società e dei beni riconducibili all’indagato, per un valore complessivo di oltre 2,5 milioni di euro, importo pari alle somme indebitamente sottratte al fisco.

L’operazione costituisce l’esito di un’articolata indagine condotta dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Reggio Calabria che ha consentito di ipotizzare presunte condotte illecite, commesse tra il 2015 e il 2020, che integrerebbero il reato tributario di indebita compensazione.

In particolare, sarebbe emerso il ricorso sistematico da parte dell’indagato al meccanismo delle compensazioni di crediti di imposta per agevolazioni afferenti l’acquisto di gasolio inesistenti, mediante plurime richieste di rimborso dei crediti asseritamente legati alle spese del carburante utilizzato nell’ambito della propria attività di impresa, ma in realtà inesistenti, con conseguente mancato versamento delle somme dovute all’Erario.

Questa strategia avrebbe avuto una duplice finalità: da una parte, quella di permettere alla società un indebito risparmio fiscale e, dall’altra, quella di ottenere una apparente regolarità contributiva necessaria ai fini dell’erogazione, da parte delle istituzioni preposte, del contributo pubblico per il servizio di trasporto locale reso dalla società amministrata.

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