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Angela Marcianò

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Condanna in primo grado cancellata per l’ex assessore reggino Angela Marcianò, assolta in Appello nel processo scaturto dall’operazione Miramare

REGGIO CALABRIA – La Corte d’Appello di Reggio Calabria ha assolto con formula ampia il consigliere comunale in carica Angela Marcianò, già assessore della Giunta guidata dal sindaco sospeso, Giuseppe Falcomatà.

Marcianò, docente all’Università di Reggio Calabria, era originariamente imputata nel processo “Miramare” insieme a Falcomatà per abuso d’ufficio e falso. Sospesa dalle funzioni istituzionali per effetto della legge Severino a seguito della condanna in primo grado nel 2019.

Angela Marcianò, contrariamente a Giuseppe Falcomatà, al resto degli assessori e a tre dirigenti, aveva scelto di difendersi con il rito abbreviato, rimediando una condanna a un anno di condanna, pena sospesa, per abuso d’ufficio e falso.

Lo scorso 9 novembre, in Appello con il rito ordinario Giuseppe Falcomatà, gli altri assessori e i dirigenti indagati, erano stati invece condannati per il solo reato di abuso in atti d’ufficio e non menzione della pena, rimanendo ancora sospesi dalla carica.

La vicenda era esplosa per una serie di denunce di cittadini e della stessa Marcianò, che avevano chiesto l’intervento della Procura della Repubblica, per chiarire i termini di conferimento per tre mesi della storica struttura alberghiera, chiusa da anni, ai soli fini culturali, ad un imprenditore, Paolo Zagarella, amico di Giuseppe Falcomatà e suo sostenitore elettorale nel 2014.  La sentenza di assoluzione emessa oggi dalla Corte d’Appello, presieduta da Olga Tarzia, cancella la condanna di primo grado a carico dell’ex assessore con le formule “non avere commesso il fatto”, relativamente al falso, e “perché il fatto non sussiste”, per l’ipotesi di reato di abuso d’ufficio.

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