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La Guardia di Finanza al tribunale di Locri

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Corruzione nella sanità a Locri dove, secondo la Finanza, venivano fatti falsi certificati per ottenere benefici di vario tipo

LOCRI – Militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Locri, diretta da Giuseppe Casciaro, hanno eseguito ad un provvedimento emesso dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Locri che ha disposto l’applicazione di misure cautelari personali nei confronti di 11 soggetti.

In particolare, l’Autorità Giudiziaria ha disposto la custodia cautelare in carcere nei confronti di Filippo La Scala dirigente medico in servizio presso il reparto di Psichiatria dell’ospedale di Locri, gli arresti domiciliari nei confronti del primario di Psichiatria Antonio Bombara, l’obbligo di firma nei confronti di 3 indagati – tra cui due avvocati – e l’interdizione dall’esercizio della professione nei confronti di 5 medici e 1 avvocato, per 12 mesi. La Finanza, inoltre, ha svolto numerose perquisizioni personali e locali, anche presso l’ospedale di Locri.

CORRUZIONE NELLA SANITÀ A LOCRI, SONO 90 GLI INDAGATI

Oltre alle 11 persone raggiunte da una misura cautelare, nel procedimento in questione risultano indagati, a vario titolo, complessivamente 90 soggetti, tra i quali medici, avvocati, tecnici di laboratorio e altri pubblici ufficiali. Le accuse mosse ai vari indagati vanno da corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio a falsità ideologica del pubblico ufficiale in atti pubblici, commessi a Locri e in altri comuni della provincia di Reggio Calabria nel periodo compreso tra il 2021 ed il 2022.

Il sostanza, il provvedimento cautelare trae spunto da «complesse indagini che hanno consentito di svelare – ha spiegato la Guardia di Finanza che ha dato esecuzione all’ordinanza – l’esistenza di un articolato sistema illecito volto al rilascio di falsi certificati medici».

Certificati «finalizzati, tra l’altro, a giustificare la mancata partecipazione ad udienze da parte di imputati di gravi reati, ad accedere a benefici assistenziali non dovuti o ad ottenere rimborsi assicurativi non spettanti, inabilità temporanee al servizio ovvero indebiti trasferimenti per motivi di studio e lavoro».

Secondo quanto emerso dalle indagini svolte dai Finanzieri del Gruppo di Locri, «il rilascio da parte di alcuni indagati di certificazioni sanitarie attestanti diagnosi non corrispondenti alla realtà sarebbe avvenuto dietro la pattuizione di somme di denaro o di altre utilità».

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