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L’arrivo delle volanti alla comunità Pace di Campo gestita dal consigliere comunale Massimo Ripepi (tra i 44 denunciati anche lui) in foto

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COME se nulla fosse, come se il virus che ha alterato le vite di tutti noi, provocando morti, cancellando lavori e mandando a gambe all’aria l’economia mondiale, non fosse mai esistito.

A Campo Calabro, presso il grande stabile che ospita la Comunità Pace, di cui è responsabile il consigliere comunale Massimo Ripepi il sabato sera da sempre è tempo di pizzata ed allora Covid-19 o non Covid- 19 anche sabato scorso il grande forno a legna scoppiettava ed i figli spirituali di papà Massimo sfornavano pizze per le loro famiglie e per gli ospiti del Pastore mentre il grande piazzale – parcheggio si riempiva di macchine.

E così li hanno pizzicati (LEGGI LA NOTIZIA), in aperta violazione delle norme anti Covid 19, come se fossero in una pizzeria, una decina di volanti giunte alla sede della comunità spirituale in seguito a una segnalazione giunta alla sala operativa della Questura di Reggio Calabria.

Nello specifico gli Agenti delle Volanti, insieme al personale del Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica per la Calabria, sono intervenuti presso la struttura privata dove prima hanno constatato la presenza nel piazzale esterno di circa 30 auto, e poi identificato all’interno una sessantina di persone impegnate a consumare pizza sia sedute ai tavoli che in piedi, nei pressi della sala di culto “Gesù Cristo è il Signore”. La maggior parte di loro, inoltre, si trovava all’interno di una sala al secondo piano con tutte le finestre chiuse.

Da qui le sanzioni a carico di 44 persone (la restante parte sono minorenni) per inosservanza delle norme anti Covid.

Il titolare della struttura, infine, è stato sanzionato in via amministrativa dal personale della Divisione Amministrativa e Sociale della Questura per non aver impedito che fossero disattese le prescrizioni vigenti in materia di Covid-19 e per aver trasformato, temporaneamente, un’ambiente della struttura in una sala mensa.

E così ancora una volta fa parlare di sé il consigliere comunale Massimo Ripepi, padre spirituale della comunità Pace, rimasto impigliato prima in una duplice vicenda di stalking ai danni di due ex fedeli (con tanto di richiamo dell’allora Questore), poi in una condanna per decreto penale per diffamazione ai danni di una dottoressa scappata via dalla sua “chiesa”, successivamente lo scorso 4 dicembre in una vicenda di favoreggiamento della pedofilia (il pedofilo era un’anima che curava personalmente lo stesso Ripepi mentre consigliava alla famiglia, sempre di suoi fedeli, di lasciare presso il suo domicilio la loro bimba che del pedofilo era la nipotina e che successivamente venne abusata), che al momento gli è costata solo l’autosospensione dal partito di Fratelli d’Italia, visto che è e resta presidente della Nona commissione, controllo e garanzia (sic….).

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