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La galleria Limina

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«Galleria Limina, si faccia luce sul giallo scorie» è la richiesta del Comune di Cinquefrondi che auspica che «i lavori siano occasione per chiarire»

CINQUEFRONDI – Le polemiche sui lavori di ristrutturazione della galleria di valico della statale 682 già denominata Jonio-Tirreno lunga 3,3 chilometri, annunciati dall’Anas che dovrebbero durare oltre 20 mesi a partire dal prossimo mese di gennaio, hanno scatenato una serie di prese di posizione ma anche di misteri dal parte di sindaci, forze politiche, sindacali ed associazioni di categoria.

Il rischio per tutti è l’isolamento di mezza provincia di Reggio Calabria dalle reti nazionali autostradali e ferroviarie. Tra i tanti problemi posti adesso qualcuno tira in ballo anche i dubbi della possibile presenza all’interno della galleria di rifiuti radioattivi.

Lo affermano il sindaco di Cinquefrondi Michele Conia e il presidente del Consiglio Comunale del comune nel cui territorio ricade buona parte della galleria. «Abbiamo già da tempo alzato il grido di allarme – si legge in una nota a firma Conia e Cordiano – per una strada che ha avuto, in questi anni, il pregio di unire territori, economie e insieme il merito di accomunare identità tanto diverse nello stesso senso di comune appartenenza».

Galleria Limina, il comune di Cinquefrondi chiede chiarezza sulla possibile presenza di scorie radioattive

«Lo abbiamo fatto anche con grande senso di responsabilità capendone i rischi, le criticità, le necessità di renderla sempre più sicura e fruibile. Ricordiamo, perché ora restano più attuali e affrontabili le nostre battaglie più volte aperte in merito alla conoscenza di eventuali scorie che in corso di costruzione sono state interrate. Vogliamo ricordare a tale proposito che ci sono state anche due inchieste giornalistiche nazionali abbastanza preoccupanti per le notizie ed i dubbi che mettevano in luce la presenza di affari illeciti perpetrati ai danni del nostro territorio e della salute dei nostri cittadini, senza che nessuna istituzione abbia mai fornito spiegazioni adeguate».

«Oggi alziamo ulteriormente l’attenzione sperando che su questo fronte siano date risposte definitive ad una popolazione che da anni le chiede. Oggi perché è una buona occasione, considerati i lavori straordinari di messa in sicurezza che si rendono necessari ma siamo anche preoccupati per il notevole disagio che la chiusura della galleria della Limina comporterà in termini di gravi diseconomie, di diminuzione di un apporto turistico che oggi appare in aumento, del rapporto tra strutture sanitarie del territorio e dello stesso scambio umano e culturale che sarà interrotto per un periodo lunghissimo».

Il disagio e il rischio isolamento di Cinquefrondi

«Il territorio del Comune di Cinquefrondi sarà il territorio che pagherà molto più di altri il disagio che una chiusura così lunga provocherà e, nonostante ciò, allo stato ci appare molto grave che né il presidente del Consiglio del Comune né il sindaco siano stati informati, attraverso i canali istituzionali, ed in maniera precisa sui tempi e sugli interventi che si renderanno necessari anche per restituire una viabilità alternativa sicura e confortevole. Apprendere dai social della chiusura di tale arteria ci pare quanto mai singolare se non irrispettosa e offensiva prima dei cittadini e poi dei rappresentanti istituzionalmente deputati al controllo e al rispetto del territorio».

«Per tale motivo, insieme alle amministrazioni e alla popolazione, stiamo chiedendo con forza la messa a norma di una viabilità alternativa per anni dimenticata. Continueremo a chiedere con ogni mezzo che siano garantiti, ai cittadini, libertà di scambio, mobilità sicura e certezza di vivere un territorio bellissimo e libero da qualsiasi dubbio di presenza di elementi dannosi per la salute».

«Tali criticità riteniamo vadano affrontate con il rispetto integrale dei territori che vivranno un periodo di gravissimo disagio; che vadano affrontati attraverso un tavolo comune che sia a conoscenza e anzi contribuisca, ognuno per le proprie competenze, a lenire ogni ulteriore disagio. Siamo disposti – affermano Conia e Cordiano – a fare sacrifici per il bene della sicurezza sapendo però che solo affrontando, in maniera sinergica a tutte le istituzioni tale grave problema, non ci saranno ulteriori ritardi della messa a norma di tale arteria e potranno essere date quelle risposte che sono state volutamente dimenticate».

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