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Un incendio a San Luca

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Il giornalista Demetrio Crucitti ha promosso un appello proponendo a tutte le persone di buona volontà che a mezzogiorno di Ferragosto dedichino un minuto di raccoglimento per il Parco Nazionale dell’Aspromonte e per le quattro vittime degli incendi.

Io aderisco. Domani a mezzogiorno in quel minuto tornerò a commuovermi ricordandomi della statua di San Giovanni Battista presa in chiesa a Samo e portata sulla strada per fermare le fiamme. Ci sono dei momenti in cui solo il sacro riesce a dare speranza.

Mi ricorderò di Nicola Fortugno, 79 anni, morto a Cardeto nel suo terreno. E ricorderò anche i preti di Cardeto che hanno aperto i loro locali per ospitare gli sfollati. E ricorderò anche i volontari giunti da tutt’Italia per dare un aiuto alla Calabria. 

Mi ricorderò anche di Mario Zavaglia, 76 anni, morto nelle campagne di Grotteria, mentre accudiva il suo orto alle falde del monte Limina. Mario si era trasferito a Milano quando aveva preso la pensione per stare con i suoi familiari. Ma l’estate tornava e si dedicava alla sua terra.

A mezzogiorno domani mi ricorderò anche di Margherita Cilione, 53 anni, e del nipote Antonio, di 34, morti a San Lorenzo. Mi ricorderò dei due bambini orfani di Antonio. Ha scritto Giuseppe Smorto: “Cercavano di salvare un casolare, qualche maiale, due ulivi e sono morti soli”. Sono morti a 65 anni della morte di Corrado Alvaro e la morte dei Cilione sembra di leggerla nelle pagine di “Gente d’Aspromonte”.

Domani a mezzogiorno mi ricorderò pure di Gino Strada. Aveva costruito ospedali e cura dove lo Stato non c’era. Anche in Calabria.

Domani a mezzogiorno a Ferragosto ricordiamo persone e alberi per un minuto o per quanto volete. Ma ricordiamoli vivi.

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