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Palazzo San Giorgio, sede del Comune di Reggio Calabria

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REGGIO CALABRIA – Tanto rumore per quasi nulla. O meglio una crisi rigenerativa per fare tornare il Partito Democratico a Palazzo San Giorgio.

Si presta a questa lettura la nuova giunta del governo cittadino (che sarà presentata lunedì), arrivata a chiudere una lunga crisi durata 14 giorni (e partita dalla sospensione del sindaco Falcomatà a causa della condanna per abuso d’ufficio nel processo Miramare ed innescata proprio dal Pd, tagliato fuori da ogni decisione politica e persino sulla scelta dei vicesindaco che gestiranno Comune e Città metropolitana nei 18 mesi di vacatio).

Anche se, a dire il vero, il nuovo esecutivo vede davvero pochi ritocchi (ben 4 i “ripescati”), nessuno di tipo tecnico, con tantissimi assessori riconfermati con le medesime deleghe (come la socialista Calabrò al Bilancio, Delfino al welfare ed il vicesindaco Brunetti che trattiene per sé la delega all’ambiente che deteneva già prima della sua nomina a ff).

RISURREZIONE DEMOCRAT. L’unica rivoluzione della nuova giunta è di tipo politico che vede “risorgere” a nuova vita un Pd appannato, in grave affanno e anche schiacciato dalla componente acchiappatutto falcomatiana. La squadra creata ad hoc post Miramare vede salire infatti le poltrone assessorili del Pd da due a quattro così come l’unica vera novità di questa giunta è l’arrivo di Mimmo Battaglia (Pd), che Falcomatà batté alle primarie da sindaco e che non volle in qualità di vicesindaco per fare spazio ai suoi fedelissimi Brunetti e Versace.

Oggi Battaglia già consigliere regionale e provinciale, componente dell’Autorità di sistema dello Stretto avoca a sé le deleghe che furono della sua esterna Mariangela Cama (Urbanistica, mobilità e trasporti, smart city, pianificazioni e demanio marittimo ed ancora rapporti Città metropolitana e area integrata dello Stretto). Una circostanza che forse fa pensare che la crisi politica che ha divorato in questi giorni la città dello Stretto ce la si sarebbe anche potuta risparmiare se Falcomatà avesse evitato sgarbi (come quello a Perna) ed avesse scelto la strada della mediazione politica, scendendo a patti con quello che è il partito che lo ha sostenuto nella corsa per Palazzo San Giorgio.

Ma vediamo gli altri volti del Pd nel governo comunale. C’è il riconfermato Rocco Albanese (area di Seby Romeo) cui vengono assegnati i lavori pubblici dell’assessore sospeso Gianni Muraca. Ad Albanese va anche la progettazione strategica. A completare i volti democrat c’è Lucia Nucera, presidente della commissione pari opportunità, e già in passato, sempre con Falcomatà al comune, assessore alle Politiche Sociali Welfare, Politiche della Famiglia, Pari Opportunità e Minoranze linguistiche. A lei adesso andrà l’assessorato all’istruzione integrata anche con le manutenzioni scolastiche e sportive e le minoranze linguistiche. A chiudere le cariche del Pd Angela Martino, figlia d’arte (suo padre è Mimmo già consigliere comunale) è subentrata in consiglio comunale dopo la sospensione di Nino Castorina, ed è presidente della commissione decentramento. A lei andranno le attività produttive, i rapporti con le università, l’imprenditoria giovanile e le pari opportunità.

I DP SUCCESSO O INGANNO? l’altra forza di maggioranza i Democratici progressisti metropolitani, i Dp di De Gaetano mantengono in vita gli assessorati di due uscenti, Demetrio Delfino (ex Leu) al welfare e politiche della famiglia e Giuggi Palmenta (già lista Sintesi che era allo sport e per la quale è in via di definizione l’assegnazione di una delega). Entrambi, si presume entreranno nel gruppo Dp comunale che vede i consiglieri Malara e Cardia e che, in realtà, erano stati proprio i nomi fatti da De Gaetano al tavolo delle trattative. Due nomi che però sono stati bocciati per avere “tradito la causa” della candidatura di Muraca alle ultime regionali preferendogli Billari. Un torto che Falcomatà ha ripagato ponendo il niet a questi due nomi ma lasciando aperte le porte, in subordine, a Delfino e Palmenta. A Cardia, rimasto a bocca asciutta, erano saltati i nervi ed aveva minacciato le dimissioni insieme ai consiglieri di cdx. Il vicesindaco Brunetti ha dato “lo strapuntino” delle deleghe fuori giunta alle manutenzioni stradali ed illuminazione pubblica. L’accordo potrebbe essere chiuso già stamani.  E Cardia è tornato velocemente sui suoi passi assicurando “la compattezza del gruppo” ed il suo rientro tra le file della maggioranza.

Alla socialista Irene Calabrò, come detto, resterà in capo il Bilancio mentre il civico di area Falcomatà Francesco Gangemi (Innamorarsi di Reggio) oltre alle società partecipate di cui era già delegato ottiene il personale ed i tributi.

Al vicesindaco Brunetti (che oggi si recherà in Prefettura per presentare la squadra come atto di cortesia istituzionale nei confronti del Prefetto Mariani), come detto, resta la delega all’ambiente, ma anche quella alla polizia municipale ma assume quella agli organismi intermedi (che aveva richiesto il Pd) che consente di determinare le quote del Pnrr da destinare ai vari settori. A rimanere fuori dai tavoli delle trattative sono rimasti lo sport che Italia Viva vorrebbe, fuori giunta, per il consigliere Gianni Latella e la “rogna” del Patrimonio edilizio che tutti scansano.

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