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Il termovalorizzatore di Gioia Tauro

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REGGIO CALABRIA – Il presidente della giunta regionale, Roberto Occhiuto, incontrerà alla Cittadella una rappresentanza dell’Associazione Comuni Città degli Ulivi e Città metropolitana Reggio Calabria. Lo ha annunciato, via Twitter, lo stesso Governatore il quale ha aggiunto di condividere «l’esigenza di un confronto con i territori e di un dialogo tra i diversi livelli di governo». L’appuntamento è per il prossimo 10 di maggio e di carne al fuoco ne abbiamo parecchia perché nelle strategie di Occhiuto Gioia Tauro dovrebbe diventare un attrattore di investimenti.

Così nel dossier c’è certamente il raddoppio e ammodernamento del termovalorizzatore. Un progetto che ha trovato contrari i residenti, in testa il sindaco della città Aldo Alessio che aveva annunciato una grande mobilitazione contro il progetto. In realtà non sappiamo che spazi di manovra siano rimasti, visto che la Regione ha già emanato la manifestazione d’interesse per il project financing del progetto.

Ma la parte più interessante dell’avviso della Regione è il punto in cui si prevede che all’eventuale vincitore della gara, nelle more della realizzazione dell’investimento, toccherà occuparsi comunque dello smaltimento dei rifiuti calabresi. Un modo per evitare il turismo dei rifiuti che oggi portiamo addirittura in Svezia (dalla provincia di Cosenza) per un costo assurdo di 330 euro a tonnellata. Insomma per Occhiuto un termovalorizzatore moderno e a basso impatto ambientale è la soluzione ideale per mettere fine all’eterna emergenza dei rifiuti.

Ma non c’è solo questo nel “dossier Gioia Tauro”. L’altro aspetto importante riguarda l’ipotesi del rigassificatore. L’altro giorno in consiglio regionale, nella sua informativa sulla “vertenza Calabria”, Occhiuto ha detto di aver scoperto che tutte le autorizzazioni del vecchio progetto sono incredibilmente ancora tutte valide. Sul rigassificatore, nei giorni scorsi, i sindaci interessati, in particolare quello di San Ferdinando direttamente interessato all’impianto, hanno espresso perplessità dovute al fatto di non essere stati coinvolti nel progetto.

Il presidente della Regione li rassicura. «Ho appena chiesto ai miei uffici – ha dichiarato in una intervista all’Agi – di invitare ad una riunione, per la prossima settimana, i sindaci dall’area di Gioia Tauro e la Città Metropolitana per discutere del termovalorizzatore. Quella sarà l’occasione anche per discutere del rigassificatore che è un’occasione importantissima – ribadisce – perché ci consentirebbe di produrre un terzo del gas che attualmente l’Italia importa dalla Russia e di avere una piattaforma del freddo utile per conservare la metà dei prodotti surgelati consumati in Europa, quindi è l’occasione anche per sviluppare l’area retroportuale. Credo che non ci sia stato mai un governo regionale – dice – che abbia investito tanto impegno e tanto tempo sull’area di Gioia Tauro. Questo perché secondo me è la parte della regione che può trainare lo sviluppo dell’intera Calabria».

Il progetto è di Sorgenia che oggi è una società di fatto di proprietà dello Stato perché è partecipata al 72% da F2i che è un fondo di Cassa depositi e prestiti. Se a questo aggiungiamo che nel corso dell’ultimo Consiglio dei Ministri il Governo ha inteso accelerare nella realizzazione dei rigassificatori, magari anche attraverso la nomina di commissari, si capisce come la possibilità di realizzare il progetto è davvero concreta.

L’impianto ha la capacità di produrre un massimo di 12 miliardi di metri cubi all’anno. Il pontile sarà lungo 500 metri e avrà una capacità di ricevere dalle gasiere fino a 270.000 mc. I serbatoi saranno quattro e il gasdotto di collegamento alla rete Snam sarà di circa 7 km. L’indotto sul mercato del lavoro era stimato, per la fase iniziale del personale di cantiere, in 600 presenze medie giornaliere e 1.000 nei picchi lavorativi; mentre i posti di lavoro diretti, ovvero stabili, sono valutati tra 100 e 125. Poi l’indotto di supporto avrebbe portato ad assorbire intorno a 500 unità. Ma i dati risalgono al 2013. Insomma il dossier Gioia Tauro forse è il più importante fra quelli sul tavolo di Occhiuto, certamente quello più interessante in prospettiva.

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