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Il palazzo comunale di Africo

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AFRICO (REGGIO CALABRIA) – Domani sarà il giorno della verità. Dalle ore 7 fino alle 23 gli africesi potranno esprimere la propria preferenza. Lo spoglio delle schede, inizierà subito dopo la chiusura dei seggi elettorali, che deciderà chi, tra Domenico Modaffari (Africo in Alto) o Enzo Caccavari (Democrazia Diritti e libertà), sarà il nuovo sindaco di Africo. Sempre domenica, urne aperte anche a San Giorgio Morgeto e Sinopoli, anche questi comuni che erano stati sciolti per le infiltrazioni mafiose.

Sul posto ci sarà il personale dell’Arma dei Carabinieri della Compagnia di Bianco diretta dal capitano Luigi Garrì. Gli aventi diritto al voto sono 2345, a questo dato bisogna sottrarre 205 che risultano residenti all’estero.

Sicuramente i gruppi politici graviteranno all’esterno delle sezioni, per controllare che il voto sia espresso in maniera “genuina” mettendo l’accento proprio su considerazioni di questo genere. Il nuovo sindaco e la nuova maggioranza, comunque vadano le cose, per far uscire la città dalle secche della precarietà in cui si trova, hanno fortemente bisogno del sostegno della comunità locale.

Sarà necessario, dunque, che i nuovi amministratori non si sentano soli perché il percorso che li aspetta – inutile nasconderlo – non sarà facile. A questo punto, intanto, non resta che attendere il verdetto delle urne.

Da lunedì Africo avrà un nuovo sindaco e una nuova amministrazione comunale. E questo, dopo quasi due anni di commissariamento antimafia, è già un punto di partenza per una nuova fase della città che, anche nell’ordinaria amministrazione, lamenta moltissime precarietà.

Particolare vicinanza a tutti i gruppi politici è stata manifestata dal circolo dei pensionati “Associazione Nazionale Terza età” diretto dal suo presidente Domenico Marte.

Oggi più che mai è importante il tema delle garanzie della democrazia dal punto di vista costituzionale richiede la necessaria consapevolezza sul perché sia oggi opportuno, se non addirittura inevitabile ed indispensabile, discutere sugli strumenti costituzionalmente rilevanti in relazione alla finalità, su cui possiamo tutti concordare, di tutelare e di favorire la democrazia, consentendone e promuovendone l’effettiva permanenza e la concreta corrispondenza ai bisogni sociali. la struttura democratica del potere deve confrontarsi con il contesto nel quale si opera, altrimenti i principi, le regole e le procedure, da sole, rischiano di diventare un “guscio vuoto”.

Per quanto riguarda gli altri due comuni al voto, a San Giorgio Morgeto il prefetto di Reggio Calabria, su delega del Ministro dell’Interno, il 19 febbraio del 2019 dispose un accesso ispettivo per verificare l’eventuale sussistenza di forme di infiltrazione o di condizionamento di tipo mafioso, e il 21 dicembre dello stesso anno il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro Lamorgese, a seguito di accertati condizionamenti da parte delle locali organizzazioni criminali, deliberò lo scioglimento del Consiglio comunale.

Infine, l’1 agosto del 2019 il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dell’interno Matteo Salvini, tenuto conto delle forme di ingerenza da parte della criminalità organizzata che compromettono il buon andamento dell’azione amministrativa, deliberò lo scioglimento del Consiglio comunale di Sinopoli, affidandone la gestione a una Commissione straordinaria.

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