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L'area del porto di Gioia Tauro

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GIOIA TAURO (REGGIO CALABRIA) – Parlamentari e senatori calabresi, eurodeputati, consiglieri regionali, sindaci consiglieri comunali, organizzazioni di categoria, associazioni di ogni genere, e poi tanti, ma tanti cittadini stanno dando l’adesione alla manifestazione programmata insieme dall’Autorità di Sistema Portuale, dai terminalisti Med Center Container Terminal e Automar, da tutte le organizzazioni sindacali, dai sindaci di Gioia Tauro e San Ferdinando per il prossimo 17 ottobre (la data è slittata di un giorno su richiesta del presidente Occhiuto) davanti al gate portuale dello scalo gioiese per difendere il porto.

Ma l’ondata di adesioni coinvolge tantissimi cittadini che in queste ore stanno chiamando per comunicare la loro presenza. A loro si aggiungeranno, oltre duemila portuali più le loro famiglie che sanno base quasi rischi sono in corso che potrebbero mettere a rischio il loro futuro occupazionale. Una marea umana, insomma, che avrà come obiettivo quello di attirare l’attenzione a livello nazionale ed europeo per difendere dal rischio chiusura il porto di Gioia Tauro, a causa della ormai famosa direttiva europea Ets, che impone agli armatori di compensare annualmente le emissioni inquinanti prodotte.

Il flash mob dal titolo “Il porto non si ferma” si svolgerà dalle ore 13 alle ore 14 di fronte l’ingresso doganale del porto di Gioia Tauro. Sarà una grande manifestazione a sostegno dello scalo portuale calabrese che offre lavoro a circa 4 mila addetti tra diretto ed indotto, produce quasi il 50% del Pil privato calabrese e rappresenta la più grande piattaforma logistica dell’Italia e dell’Europa meridionale, uno dei più grandi hub portuali del Mediterraneo. Penalizzare gravemente un porto in pieno rilancio come Gioia Tauro significherebbe affossare la Calabria ed il Mezzogiorno ed indebolire il Paese intero. La manifestazione vedrà la partecipazione, anche, del presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto tra i lavoratori portuali, le istituzioni regionali, i sindaci calabresi, le sigle sindacali, le imprese portuali, le associazioni di categoria e l’intera comunità portuale. In queste ore si stanno susseguendo adesioni che arrivano anche da fuori regione come delegazioni di portuali che arriveranno dal sud del paese. Una partita che non può essere persa se si guarda al futuro di una regione in perenne difficoltà e che non può permettersi il lusso di ipotizzare solo il rischio di veder azzerare una risorsa come lo scalo portuale.

La percezione che la partita sia difficile e che esserci sia importante sta aumentando nella Piana e non solo. I partiti fanno a gara a annunciare non solo l’adesione ma anche iniziative parlamentari, con dichiarazioni di vari esponenti politici. Tra questi spicca anche quella della senatrice Tilde Minasi della Lega, la quale, in contraddizione con i giudizi sferzanti espressi dal suo commissario regionale Saccomanno contro il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale Agostinelli, invece, ne ha riconosciuto “l’azione incisiva portava avanti da Agostinelli che ha consentito allo scalo di affermarsi come assoluta eccellenza in Italia ed in Europa”. Contraddizioni di vedute che dovranno chiarirsi all’interno della Lega calabrese, che comunque ribadisce tutto il suo impegno per evitare il tracollo del porto.

Per la realizzazione e la riuscita della manifestazione sono super attivi i sindaci di Gioia Tauro Aldo Alessio e di San Ferdinando Luca Gaetano che ieri hanno mandato una accorata lettera a tutti i loro colleghi sindaci della Calabria. La posta in gioco è altissima perché nessuno meglio dei sindaci soprattutto reggini sa cosa significherebbe chiudere il porto più grande d’Italia. Un appello che ha in poche ore ha già registrato moltissime adesioni da tutta la Calabria.

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