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Consiglio comunale di Reggio Calabria

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Nel consiglio comunale aperto di Reggio Calabria, Vincenzo Marra ha chiesto unità per “cura” della sanità reggina evidenziando anche la mancanza di servizi essenziali, come la psichiatria infantile. «Famiglie lasciate sole, viaggi della speranza per una diagnosi», ha sottolineato.


REGGIO CALABRIA- L’aula consiliare di Palazzo San Giorgio di Reggio Calabria è stata oggi, 11 novembre 2024, teatro di un intenso dibattito sulla sanità reggina. Un Consiglio comunale aperto, fortemente voluto dall’amministrazione di Giuseppe Falcomatà, ha riunito cittadini, istituzioni e rappresentanti del mondo sanitario per discutere delle criticità e delle prospettive del sistema sanitario locale. In apertura della seduta consiglio comunale il primo intervento è stato del presidente del Consiglio comunale Vincenzo Marra. «La straordinarietà della convocazione, per norma, regolata ai sensi del regolamento comunale, è data – ha esordito Marra- appunto dalla delicatezza di un tema le cui priorità segnano il termometro di un’esigenza incombente che riguarda l’intera comunità e per la quale non intendiamo soprassedere».

«Siamo fermamente consapevoli del fatto che, il diritto alla cura, il servizio sanitario e assistenziale, rappresentino un avamposto di civiltà e di dignità ancor prima che settori fondamentali della nostra società. Infatti, la scelta di questo Consiglio comunale porta con sé la volontà politica di discutere, ascoltare e intercettare possibili percorsi comuni. Affinché non si smarrisca mai il senso di una sanità a misura d’uomo costruita su prossimità e territorialità. Ma l’auspicio è anche quello, attraverso contributi qualificati dei corpi cosiddetti intermedi, di ragionare in termini propositivi e punti programmatici condivisi. Su queste battaglie, il fronte deve essere comune e non ci possono essere divisioni di parte».

MARRA SULLA SANITÀ : «A REGGIO NON C’È LA PSICHIATRIA INFANTILE. FAMIGLIE ABBANDONATE»

Da qua, Marra ha fatto un appello non da politico «ma da cittadino e da uomo», ha detto rivolgendosi ai colleghi consiglieri. «Vi chiedo uno sforzo per lavorare per produrre proposte concrete, per un comparto sappiamo caratterizzato da difficoltà organizzative. Da budget inadeguati, carenze di infrastrutture sanitarie, carenza di personale. Facciamolo tenendo a mente che, con le insufficienze della sanità pubblica, quelli a pagarne maggiormente le conseguenze sono i più vulnerabili. Spesso sono le persone affette da patologie psichiatriche e soprattutto sono i bambini che soffrono di problemi neurologici».

Ha dunque parlato, Marra, delle tante lettere che riceve dai cittadini di Reggio «storie di disperazione e sconforto che quasi sempre sbattono nel muro di una realtà pubblica come la nostra, che non è adeguata, per non dire inesistente, alla cura e all’accompagnamento di questi bambini, costretti con le famiglie a lunghi viaggi della speranza per ottenere una diagnosi e poi per attivare le cure specialistiche e le attività accessorie che da questa derivano». Evidenziando come «Troppo spesso, questi genitori e queste famiglie sono lasciate sole al loro destino. Quando va bene, si ritrovano senza un percorso psicologico che le aiuti ad affrontare la sfida più dura della loro vita. E, quando va male sono costretti a rinunciare al lavoro per seguire i propri figli e il calvario che il destino gli ha riservato. Pensate, a Reggio Calabria, non esiste la psichiatria infantile.

«Non esistono – prosegue Marra- programmi per seguire e accompagnare queste famiglie nel buio della loro “notte”. È lo stato che perde perché incapace di ascoltare il loro grido di aiuto. Questo è un messaggio chiaro di una sanità pubblica che perde quell’umanità che dovrebbe ispirare ogni sua singola scelta, una sanità pubblica che abdica alla sua viscerale missione di non lasciare indietro nessuno. E oggi, siamo qui non certo per cambiare con lo schioccare delle dita questo stato di cose, le cui criticità hanno radici profonde, ma per far sentire forte la voce di una comunità che non resta indifferente al bisogno di tante famiglie come quella di Giuseppe. Facciamo – ha concluso Marra- in modo che questo Consiglio comunale non risulti vano»

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