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REGGIO CALABRIA – «Suona Reggio, suona. Prendi uno strumento e scendi in strada: suonagliele per la tua città». La “resistenza” ha un nuovo strumento, posta qualcuno su Fb, “la musica”. E’ infatti un corteo musicale che ha già raccolto, dopo poche ore, migliaia di adesioni, la risposta al rogo doloso, con tanto di tanica e piede di porco, che nella notte del 3 novembre ha devastato il Museo dello strumento musicale di Reggio Calabria e centinaia di strumenti provenienti da tutto il mondo. Un rogo sul quale gli inquirenti stanno indagando, concentrandosi sugli «interessi di un’area molto appetibile». Ma mentre si cerca di far luce, dall’altra parte il fondatore del Museo Demetrio Spagna, con il direttore Pasquale Mauro e tutti i soci e i volontari, non si sono fermati neanche un attimo. 

Con le mani annerite cercano tra la cenere, per salvare ancora spartiti, dischi, resti di strumenti. E intorno a loro si è sollevata una vera onda di solidarietà, dal basso: cittadini, associazioni, tanti artisti e musicisti (ieri il tweet di Roy Paci). Da qui l’idea dell’evento, che si svolgerà il 16 novembre. Tutti i cittadini sono invitati a scendere in strada con uno strumento musicale, per una marcia pacifica e sonora sulla città, contro ogni forma di violenza e prevaricazione. 
«Abbiamo ricevuto e continuiamo a ricevere centinaia di messaggi, chiamate e parole di solidarietà – scrive l’associazione del Museo – In tanti vogliono dare una mano e di questo vi siamo infinitamente grati. I danni dell’incendio non sono stati ancora quantificati, sia perché adesso tutti i soci si stanno occupando di mettere in sicurezza gli strumenti scampati alle fiamme, sia perché è difficile attribuire un valore strettamente economico a 20 anni di raccolte, fotografiche e video, è difficile dare un valore ad uno spartito originale di oltre un secolo fa ed è ancora più difficile valutare un’organo del 1800 oppure chitarre artigianali dello stesso periodo. E’ stato inferto un duro colpo al Museo dello Strumento Musicale, un duro colpo che si scaglia direttamente sui cittadini». 
Come ha dichiarato il direttore Pasquale Mauro, «l’incendio del MuStruMu è come l’incendio della scuola dei nostri figli, come un attentato alla loro capacità di crescere culturalmente. Stiamo organizzando – informano – insieme alla collaborazione di semplici cittadini toccati da questa barbarie, una serie di eventi volti a far capire che si può bruciare un disco, una chitarra ed un libro, ma che la cultura è nelle persone e che far risorgere il Museo è la più grande dimostrazione di come la cultura, l’onestà vincono sull’ignoranza. Il museo è attivo – chiudono – in questo momento nello spazio del parco del MuStruMu c’è gente che sta aiutando a mettere in sicurezza gli strumenti rimasti. Se avete materiale da imballaggio come scatoloni, teloni di plastica saranno preziosi. Approfittiamo di questi spazi inoltre per dirvi come contribuire economicamente alla rinascita del museo, a breve sarà istituito un Crow funding con il quale iniziare a raccogliere fondi». 
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