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DAL 2008 con la riforma Gemini-Tremonti per la scuola calabrese è stata un’ecatombe, per effetto del dimensionamento si sono persi oltre 5000 posti di lavoro solo tra i docenti e 3000 tra il personale Ata. L’impatto maggiore è oramai alle spalle, e quando sembra che la scuola sta per ripartire è ecco che arriva un’altra mazzata per il  mix micidiale dei tagli della precedente riforma e quella sul pensionamento del ministro Fornero. Il risultato quale sarà? «Dimezzato il turnover», spiega il segretario regionale della Flc Cgil Gianfranco Trotta, che in un’intervista rilasciata al Quotidiano fa due conti: «Se lo scorso anno a fronte di un un taglio di cattedre di 277 unità, ci sono stati 1700 pensionamenti, quindi il saldo è positivo per oltre 1400 persone». 

Il prossimo anno: «Ci saranno 281 cattedre tagliate, ma ad andare in pensione sono solo 629 persone, il saldo è di meno di 400 unità». Quattrocento posti a cui concorreranno anche i vincitori di concorso: «Una guerra tra poveri», spiega il sindacalista. E sul dimensionamento dice: «E’ fatto sulle spalle di chi nella scuola ci lavora e degli studenti. Non esiste a livello nazionale nessun piano di reclutamento che possa prevedere una piena soddisfazione delle aspettative di quanti hanno investito professionalmente e studiando per la scuola. Anzi si è creato un meccanismo che genererà una sorta di guerra tra i poveri dove chi è in graduatoria si scaglierà contro i vincitori di concorso e viceversa e poi ci sono quelli che frequentano i Tfa ordinari e speciali, le ex Siss insomma, una babele senza un progetto. Noi come CGIL abbiamo proposto ai vari ministri un piano di reclutamento che abbiamo chiamato dei 100.000 che tiene conto di tutte le esigenze». 

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