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E’ STATO stappato ieri il vino novello calabrese che, da oggi verrà commercializzato dalle principali cantine della regione. Il «novello», in Calabria, si attesta su una produzione pari a circa 80mila bottiglie con una diminuzione di oltre il 30%, dovuta alla vendemmia più contenuta che ha indotto i produttori a riservare un quantitativo minore di bottiglie rispetto al solito.   

Da oggi nei ristoranti, negli agriturismi e per i pranzi del lungo fine settimana, molte famiglie degusteranno il vino novello abbinandolo alle castagne la cui produzione risulta praticamente dimezzata per la lunga estate calda ma anche per l’attacco di un parassita il «Cinipide galligeno del castagno», proveniente dalla Cina, che sta distruggendo le coltivazioni.   

«Il novello calabrese – ricorda la Coldiretti – arriva sul mercato, secondo quanto previsto da un decreto ministeriale, con due settimane di anticipo rispetto al concorrente beaujolais nouveau francese. I prezzi delle bottiglie sono stabili e variano in Calabria su valori compresi tra i quattro e i sei euro a bottiglia. Il “vino da bere giovane”, che negli ultimi anni ha perso un po’ di appeal, è nato negli anni ’50 in Francia nella regione Beaujolais e le sue caratteristiche sono determinate dal metodo di vinificazione utilizzato che è stato messo a punto dal ricercatore francese Flanzy. Si tratta di un vino – continua la Coldiretti – profondamente diverso da quello tradizionale: le uve del novello, infatti, non vengono pigiate e successivamente fermentate come nel caso dei vini tradizionali, ma viene invece effettuata la fermentazione direttamente con gli acini interi in modo che solo una piccola parte degli zuccheri presenti si trasformi in alcool, conferendo al vino il caratteristico gusto amabile e fruttato».

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