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COSENZA – Un fiume in piena, un vero e proprio terremoto. La partita tra Cosenza e Sant’Antonio Abate è appena finita sul risultato di 3-3: un pareggio arrivato dopo che i silani a 13′ dal termine vincevano 3-1, mentre la capolista Hinterreggio perdeva in casa, riaprendo di fatto la corsa per il primato che in serie D significa promozione diretta. Il Cosenza, però, con quegli sciagurati minuti finali ha sprecato l’occasione, lasciando che la squadra reggtina conquistasse in anticipo la vittoria del girone. La permanenza di Tommaso Napoli nello spogliatoio subito dopo il 90’ non dura neanche cinque minuti: il tecnico ha un diavolo per capello, vorrebbe spaccare il mondo, forse pure qualche faccia, e piomba in sala stampa come una furia. Il suo è stato quasi un monologo su come è andato il match e su come e perché il campionato è stato buttato alle ortiche. «Ho cercato di portare avanti un piccolo sogno – ha detto il tecnico – ma quando si rema tutti nella stessa direzione i risultati arrivano. Non quando si è sempre l’uno contro l’altro. Qui a Cosenza, quando giocavo io, si remava tutti dalla stessa parte. Oggi abbiamo perso una possibilità incredibile, siamo ridicoli. In settimana si respirava rassegnazione, si diceva che era tutto finito. L’unico coglione che ci credeva ero io. Sul 3-1 bisognava tirare fuori gli attributi, non si può subire gol in quel modo. Sono entrati facilmente nelle nostre maglie. Hanno avuto vita facile. Intendiamoci, è giusto che il Sant’Antonio si sia giocato la partita. Qualcuno ha remato contro? Non lo so, ognuno comunque ha una coscienza e io mi posso guardare serenamente allo specchio. Ho la coscienza pulita. Non sono rimasto negli spogliatoi perché non ce la facevo a vedere quelle facce deluse. E’ stata una brutta botta».

Poi l’affondo, tra le urla di delusione e di rabbia. «Questa squadra è fatta di molti giovani, su cui la tensione di questo campionato è pesata parecchio. Troppi veleni, troppe stronzate scritte anche dai giornali, troppe situazioni di avversità. Alla fine tutto ha avuto il suo peso. Si è remato contro. Tommaso Napoli ha dato fastidio fin dal momento in cui è diventato allenatore del Cosenza. In quel momento per qualcuno è diventato il nemico da abbattere. Ma sia chiaro che io non mi faccio manovrare da nessuno. Posso essere scarso come allenatore, ma non mi manovra nessuno. Mi prendo le mie responsabilità, come sempre, ma non si può dire che abbiamo lavorato sugli allori. Ai tifosi chiedo scusa per come è andata a finire, per quello che è successo oggi. Ci hanno creduto e noi non siamo riusciti a portare a termine la missione che tra tante difficoltà ci eravamo preposti. Forse qualcuno oggi gioisce per come è andata a finire. Io no, io sono deluso, ma non per il risultato del campo. In un campionato si può vincere o si può perdere, ma non come è avvenuto in questa stagione. Troppe tensioni, troppi strappi da ricucire giorno dopo giorno per mantenere certi equilibri e continuare a sperare, per mantenere la calma. Si è voluta la guerra psicologica a ogni costo e questo è il risultato. Si è voluto fare la guerra a Napoli per screditarlo agli occhi di tutti e in primis della squadra e questo è il risultato. Ma la guerra ve la siete fatti da soli. Napoli passa, il Cosenza resta».

 

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