X
<
>

Massimo Morgia (Vigor Lamezia)

Condividi:
3 minuti per la lettura

Una lettera aperta, a titolo personale, ma ritenendo anche di parlare a nome di società, tecnici, giocatori e tifosi che compongono il mondo del calcio dilettantistico. È quella che ha deciso di scrivere Massimo Morgia, allenatore della Vigor Lamezia, al presidente della Lnd, Cosimo Sibilia.

La situazione è nota a tutti: i Dilettanti, dall’Eccellenza a scendere, sono fermi da fine ottobre e non si sa quando e se si potrà tornare a giocare.

Da qui la lettera aperta di Massimo Morgia, allenatore esperto, con numerose panchine alle spalle nei professionisti, alla prima stagione sulla panchina della Vigor Lamezia.

«Sono passati ormai 3 mesi da quando tutta l’attività sportiva dilettantistica, senior e giovanile, è stata interrotta, fatta eccezione per il campionato di Serie D che sta fortunatamente proseguendo e portando avanti tutte le sue attività e competizioni ufficiali».

Così inizia Massimo Morgia, che poi aggiunge: «La cosa che fatico a comprendere è come sia possibile il diverso trattamento tra il campionato di Serie D e gli altri campionati dilettantistici, appartenendo tutti alla stessa Lega e quindi avendo lo stesso statuto. Non contesto le misure fin qui adottate e ottemperate con tanti sacrifici da parte di tutti noi perché, davanti ad una pandemia così devastante, la salute ed il controllo dei contagi deve essere sempre al primo posto. Da più parti ora leggo di innumerevoli proposte di ogni genere e tipo, le ipotesi spaziano da una riapertura parziale o totale fino alla decisione estrema di una sospensione definitiva. Il tutto, chiaramente, sempre condizionato e strettamente collegato alle decisioni governative e dai vari comitati tecnici scientifici».

Arrivati oramai alla metà della stagione sportiva «a mio modesto modo di vedere, ritengo che il tempo dell’incertezza e del rimanere sospesi sia giunto al termine. Proprio in questa ottica, caro presidente, ritengo che sia arrivato il momento che ognuno assuma le responsabilità che il proprio ruolo gli impone e che sia necessario prendere delle decisioni definitive sul proseguimento o meno dei campionati».

In queste categorie «ci sono anche società, città e tifoserie come Ancona, Pavia, Vigor Lamezia, Treviso, Marsala,Chieti, L’Aquila,Lanciano,Lodigiani, Barletta, Lumezzane, Siracusa, Massese, Castel di Sangro, Poggibonsi e tante altre, che per molti anni hanno scritto la storia del nostro calcio professionistico. Queste, così come tutte le altre realtà del calcio dilettantistico, meritano rispetto, meritano il diritto di programmare l’immediato presente e il futuro prossimo. Anche giocatori, tecnici, dirigenti e tutti i tesserati devono aver la possibilità di capire e riprendere in mano le proprie vite».

Per Massimo Morgia «tutto ciò sarà possibile solo se si hanno delle certezze di un qualsiasi tipo, sia che il campionato possa ripartire e concludersi sia che ci sia l’annullamento (non la sospensione) della stagione 2020/2021 con conseguente annullamento di tutti i tesseramenti. Tale scenario di chiarezza consentirebbe agli addetti ai lavori di avere l’opportunità di tesserarsi nelle categorie dei campionati che andranno avanti, o perlomeno poter sapere come impiegare il nostro tempo vedendoci privata la possibilità di poter alimentare la nostra passione per questo sport».

Ed infine: «Certo della sua comprensione, la invito a lottare seriamente, avendo la fiducia e l’appoggio di migliaia e migliaia di persone coinvolte sul campo a cui vanno aggiunte le loro famiglie».

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE