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Il calcio continua a manifestare una serie di problemi a tutti i livelli

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Una squadra esclusa dalla Serie B e cinque dalla Serie C. Il Consiglio Federale ha bocciato i ricorsi di sei club e il quadro torna a farsi allarmante. Chievo fra i cadetti e Casertana, Novara, Paganese, Carpi e Sambenedettese nella terza serie nazionale hanno ancora una piccola speranza, ma la sostanza non cambia. E se nel conto ci aggiungiamo che il Gozzano, dopo aver vinto il girone A di Serie D, ha dato forfait, allora è chiaro che il calcio, sul territorio nazionale, a tutti i livelli, vive un momento complicatissimo.

«Avevamo allontanato il rischio di perdere squadre iscritte – così Gabriele Gravina, presidente della Figc – ma ora perdiamo anche una squadra di B. Sono segnali allarmanti che richiamano comunque un intervento». E questo significa una sempre più necessaria revisione dei campionati.

«I tempi sono gli stessi, la necessità di un’accelerazione deriva da una maggiore serenità e positività che abbiamo assimilato in questi cinquanta giorni di Europei. Non cambia il mio impatto psicologico in termini di convinzione nel dire che – conclude Gravina – è indispensabile un percorso di riforma. Lo dicono questi risultati».

Il quadro diventa più delicato se si scende fra i Dilettanti, con la Calabria che non è esclusa da questa situazione di crisi. Sono giorni “delicati” quelli che si stanno vivendo a Castrovillari, con una società dimissionaria. Da capire, sempre per quanto riguarda la Serie D, cosa ne sarà del Rende, mentre la situazione del San Luca potrebbe risolversi in extremis, ma anche qui sono stati evidenziati dei problemi.

Fa male pensare che il Roccella, che aveva concrete chance di essere ripescato in Serie D, abbia rinunciato a presentare la relativa domanda. Evidentemente non ci sono più le condizioni per mantenere la squadra, quantomeno nella dispendiosa quarta serie nazionale. L’anno scorso una città come Corigliano è sparita dalle scene calcistiche.

Scendendo ancora di categoria, entro il 22 luglio le 17 società di Eccellenza aventi diritto e le 32 di Promozione devono presentare la domanda di iscrizione, ma sono almeno una decina i club in difficoltà. In diversi hanno manifestato l’intenzione di consegnare il titolo al Comune. La pandemia ha sicuramente colpito un po’ tutti e allora è chiaro che, alla luce di questo nuovo elemento di crisi, c’è bisogno di trovare nuove soluzioni, a tutti i livelli, per evitare che tante realtà siano costrette a chiudere i battenti.

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