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Un'aula di tribunale

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VIBO VALENTIA – Da pochi giorni Andrea Mantella, ex boss rampante di Vibo Valentia, ha terminato il suo periodo di collaborazione con la magistratura requirente iniziato il 4 maggio scorso.

LEGGI LE PRIME DICHIARAZIONI DI MANTELLA

 

La tempistica canonica dei 180 giorni entro i quali un pentito può fornire tutti le informazioni su episodi criminali vissuti in prima persona o appresi da altri è infatti terminata l’1 novembre scorso, giorno di Ognissanti. Il collaboratore è apparso questa mattina in conferenza audio-video da un sito riservato in occasione del processo “Romanzo Criminale” contro gli esponenti del clan Patania di Stefanaconi e presunti sodali.

Nel corso dell’esame, Mantella ha parlato delle estorsioni effettuate “dalla cosca per i lavori di ammodernamento della Sa-Rc una quota della quale finiva a Pantaleone Mancuso del quale loro (i Patania, ndr) erano satelliti”. Ha aggiunto che il sodalizio aveva originariamente con i Piscopisani buoni rapporti “ma poi non si sono fatti la guerra”.

Parlando di Giuseppina Iacopetta, moglie del defunto boss ‘Nato Patania, ucciso durante la faida nel settembre 2011 tra i due gruppi di fuoco, il pentito ha affermato che “comandava lei in famiglia e questo era risaputo negli ambienti criminali” e per l’occasione ha raccontato alcuni episodi.

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