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Giuseppe Iozzo

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FILOGASO – Con oggi sono sei giorni. Quasi una settimana senza che di lui si abbiano notizie. E l’apprensione non la si controlla quasi più, a tratti lascia spazio alla rassegnazione, anche se la speranza, seppur flebile, ancora anima i cuori dei suoi familiari. Dove sia finito Giuseppe Iozzo è ancora un mistero. Il pensionato 77enne è sparito di casa lo scorso sabato (LEGGI LA NOTIZIA). Aveva detto ad una conoscente incrociata durante il suo vagare che, nel tornare presso la sua abitazione, si sarebbe fermato in campagna a raccogliere un po’ di origano. Da quel momento in poi, di lui, si sono perse le tracce. Sparito, inghiottito da chissà cosa.

Tant’è che del caso si dovrebbe a breve occupare anche la trasmissione “Chi l’ha visto” che ha contattato i congiunti. Una di queste, la nipote Monica, ha voluto lanciare un appello alla gente affinché, in caso di individuazione del nonno, si metta in contatto con la famiglia. «Stiamo facendo tutto il possibile per rintracciarlo – spiega con la voce tremante per la grande tensione che, come gli altri parenti, l’accompagna da sette giorni a questa parte – Purtroppo, ad oggi non abbiamo avuto la lieta notizia.

L’area è vasta ed è caratterizzata da boschi, dirupi e torrenti». Ma soprattutto a far paura è la presenza, purtroppo sempre più costante e pericolosa, di cinghiali. Un’eventualità che non si vuole in alcun modo prendere in considerazione, di fatto esorcizzandola ma che bisogna anche tenere in extrema ratio. Ad ogni modo, la macchina delle ricerche che vede attivamente impiegati Vigili del fuoco, carabinieri, volontari della protezione civile e semplici cittadini è stata imponente ed ha battuto palmo a palmo le zone del bosco Fellà dove il 77enne si presume possa essersi diretto.

«Voglio ringraziare tutti coloro si stanno prodigando da giorni, senza sosta, in questa attività. La nostra gratitudine infinita. Mio nonno non è sempre stato lucido, anche a questa età – aggiunge la nipote – tuttavia è plausibile che forse ad un certo punto si è perso e, preso dal panico, è caduto in uno stato di amnesia».

I giorni però iniziano ad essere tanti ma, come detto, non si vuole, ed a giusta ragione, pensare al peggio: «È un’eventualità che no vogliamo assolutamente prendere in considerazione; probabilmente ha chiesto un passaggio o ha trovato riparo da qualche parte. Molte volte casi simili si sono risolti positivamente, con lo scomparso individuato anche a decine di chilometri di distanza dal luogo in cui ha fatto perdere le tracce. Noi ci speriamo, è nostro dovere farlo».

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