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L'Affrontata a Stefanaconi

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Decisione annunciata dal parroco durante la messa del Giovedì Santo: a Stefanaconi i riti della Settimana Santa sono sospesi. Il paese già commissariato per mafia


A Stefanaconi, piccolo centro del Vibonese, quest’anno non si terranno i tradizionali riti della Settimana Santa. Lo ha annunciato il parroco Don Maurizio Raniti durante l’omelia del Giovedì Santo, comunicando ai fedeli la sospensione sia della “Chiamata dei Santi” prevista per la serata, sia della “Affrontata” di Pasqua.

La decisione, che ha lasciato amareggiata la comunità, sarebbe maturata in seguito a una richiesta della Diocesi, che avrebbe sollecitato l’esclusione di alcuni portantini poiché legati da vincoli di parentela con persone in passato coinvolte in procedimenti penali. Un’indicazione che avrebbe spinto il parroco, in accordo con le autorità ecclesiastiche, a sospendere del tutto i riti.

Una scelta che riaccende i riflettori su Stefanaconi, già al centro dell’attenzione per il commissariamento dell’amministrazione comunale per infiltrazioni mafiose. Non è la prima volta, del resto, che l’“Affrontata” genera polemiche: nel 2014, il rito fu commissariato nell’ambito dell’operazione antimafia “Romanzo Criminale” contro il clan Patania. In quegli anni, i boss erano soliti portare in spalla le statue in segno di ostentazione del potere.

Dopo quell’intervento, la cerimonia era stata affidata alla protezione civile, sotto il controllo della Prefettura e delle forze dell’ordine. Oggi, però, la storia sembra ripetersi.

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