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Il dato nella relazione della presidente Reillo all’apertura dell’anno giudiziario: «La Procura di Vibo la più efficiente del Distretto» 

VIBO VALENTIA – Notizie positive, migliori che nel recente passato per gli Uffici giudiziari del Vibonese. Lo si evince dalla relazione di apertura dell’anno giudiziario del Distretto della Corte d’Appello di Catanzaro (da cui dipende, appunto, anche Vibo) che analizza, nella relazione del presidente vicario, Gabriella Reillo, i vari settori della vita giudiziaria dove il trend sembra, come detto, essere in ripresa pur restando alcune sofferenze.

VIBO PROCURA EFFICIENTE, I DATI DEL SETTORE CIVILE

Per quanto concerne il civile viene valutato come soddisfacente l’andamento dei diversi uffici del Distretto va valutato come soddisfacente con un aumento sia pure contenuto, delle sopravvenienze dovuto agli effetti della crisi pandemica, oltre che alla situazione di crisi economica che inevitabilmente porta ad una riduzione del contenzioso, mentre aumentano i procedimenti in singoli settori direttamente collegati a tali situazioni (sfratti, fallimenti, separazioni dei coniugi). Il Distretto ha consistentemente migliorato la produttività, che ha portato ad una diminuzione delle pendenze in tutti gli Uffici con punte del 36,1% in meno nel Tribunale di Crotone.

La Corte di Appello, sebbene l’indice di claerance rate sia, da ultimo, pari ad 1, ha sofferto nello scorso anno una battuta di arresto, rispetto alla buona perfomance mantenuta durante la pandemia.

VIBO PROCURA EFFICIENTE, IN FLESSIONE L’ARRETRATO

In flessione l’arretrato. Analizzando il dato di Vibo emerge una tendenza positiva di media nei vari settori. Contenzioso, lavoro, previdenza ed assistenza, affari di volontaria giurisdizione, procedimento speciali e sommari. Andando ancora più nello specifico, nel 2020 sono stati iscritti 2897 procedimenti e definiti 3.118, quindi comprendendo parte di quelli degli anni arretrati. Nel 2021 ne sono stati iscritti 3000 per esserne definiti in numero ancor maggiore (3.921). Per quanto concerne i primi sei mesi del 2022 i numeri sono ancora positivi: 1.736 iscritti, 2.236 evasi. E questo porta una sostanziale differenza (-16%) delle cause pendenti tra il 2019 e il 2022 che passano da 10.675 a 8.901.

IL DATO DEL SETTORE PENALE

Tale settore è certamente quello più sollecitato anche nella provincia di Vibo anche per effetto dei reati perseguiti dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro. In controtendenza con il dato nazionale presso gli Uffici di Procura della Repubblica del Distretto si registra l’aumento del numero di sopravvenienze cui corrisponde una buona risposta in termini di capacità definitoria, superiore rispetto alle iscrizioni: per Vibo, la Procura presenta 11.023 procedimenti sopravvenuti; 17.178 definiti; 5394 pendenti

PROCURA DI VIBO ALTAMENTE PRODUTTIVA

E proprio questo dato induce la Corte d’Appello ad affermare che quella guidata da Camillo Falvo presenta una “elevatissima produttività – seconda solo a quella di Catanzaro. Ciò nonostante l’elevata scopertura di organico in rapporto alla forte presenza ’ndranghetistica sul territorio ed alla circostanza che la provincia di Vibo risulta essere quella con il più alto tasso di crimini violenti di tutto il territorio nazionale. Il dato purtroppo si invera nell’avvenuta commissione nello scorso anno, in quel circondario, di 17 reati di omicidio, consumato e tentato”. Ad ogni modo, sempre nel Vibonese si registra il maggior numero di procedimenti per truffa e violazione della normativa sul “reddito di cittadinanza”, nei confronti di diverse decine di soggetti, anche pregiudicati per reati di mafia, che hanno condotto a sequestro delle somme indebitamente percepite.

DEGNA DI NOTA LA TUTELA AMBIENTALE

Ritenuta “degna di nota” l’attività in materia ambientale svolta dalla procura di Vibo. Attività svolta segnatamente a tutela delle acque con il sequestro di aree e stabilimenti industriali, la creazione di una task force che ha visto il coinvolgimento della Capitaneria di Porto, della Sezione Navale della Guardia di Finanza, dell’Arpacal, dei Comandi territoriali e di quello regionale dei Carabinieri, e del reparto dei Cacciatori di Calabria per risalire i corsi d’acqua alla ricerca di scarichi illeciti. In tale ambito è stato redatto un Protocollo con la Stazione Zoologica Anton Dohrn per il supporto tecnico gratuito sull’attività di analisti, con numerose migliaia di campioni analizzati su tutta la costa, anche di Dna, per addivenire alle cause dell’inquinamento.

IL DATO SUI FEMMINICIDI

Sono stati commessi due femminicidi nei circondari di Crotone e Vibo Valentia. “Sintomatici di un dramma epocale che va ben aldilà del nostro Distretto ove si consideri che l’omicidio di donne da parte di ex parteners rappresenta all’incirca la metà degli omicidi commessi in tutto il Paese”, spiega il presidente vicario della Corte.

GLI UFFICI GIUDICANTI DI PRIMO GRADO

 In questo caso il dato globale  registra in tutto il Distretto un aumento generalizzato delle sopravvenienze. “Vi sono troppi comportamenti sanzionati penalmente e, prima le Procure, poi i Tribunali si trovano in difficoltà a farvi fronte. Difficoltà che si avvertono maggiormente negli uffici di merito in ragione delle scoperture di organico, dell’elevato turn over dei magistrati, delle carenti dotazioni logistiche. Fattori che determinano una dilatazione dei tempi e risultati insoddisfacenti”. Invero, il settore penale evidenzia, al di là degli sforzi e dei risultati contingenti raggiunti, una crisi sistemica che va ben oltre il Distretto.

Per quanto riguarda Vibo il trend è positivo sotto le varie voci (Collegiale, monocratico, giudice di pace e gip/gup). Nello specifico, per il 2020 sono stati iscritti e definiti rispettivamente 2.997 cause ed evase 8.366. Nel 2021 lieve flessione (3.405 contro 3.075), nei primi sei mesi del 2022 si torna ad un trend positivo: 3.224 contro 3.613.

GLI EFFETTI DI RINASCITA SCOTT

Il Tribunale di Vibo Valentiacom’è noto, subisce l’impatto assolutamente rilevante del processo Rinascita Scott, a carico di oltre 345 imputati, di cui 130 sottoposti a misure cautelari, con 341 capi di imputazione, 188 persone offese.

Atteso che la mole del procedimento e la necessaria serrata trattazione dello stesso ha comportato “un eccezionale sforzo organizzativo che rischiava di paralizzare il settore penale di questo Tribunale. Ciò nonostante – viene rilevato – il Tribunale di Vibo, unitamente a quello di Castrovillari, è quello che ha registrato il migliore dato quanto all’aggressione dell’arretrato penale, come può evincersi dalla tabella sottostante che riporta i dati del Distretto”.

LA REALTÀ CARCERARIA

 La realtà carceraria si conferma una realtà spesso dimenticata. Le strutture continuano a essere inadeguate ed il numero di addetti alle attività trattamentali, preziose per il reinserimento del detenuto, è sempre del tutto insoddisfacente. I detenuti presenti negli istituti penitenziari di competenza del Tribunale di Sorveglianza sono in totale 1.920. Di questi 576 a Catanzaro, 377 a Vibo Valentia, 284 a Rossano, 239 a Cosenza, 144 a Castrovillari, 154 a Paola, 129 a Crotone.

Non completa risulta, poi, la copertura degli organici dei funzionari giuridici pedagogici. A Castrovillari ne è presente solo 1 su 3 previsti; a Catanzaro 4 su 9; a Crotone 2 su 3, a Rossano 3 su 5; a Vivo Valentia 4 su 6. Allarmante la scopertura del personale di Polizia Penitenziaria: a Castrovillari vi sono 107 unità su 124; a Catanzaro 347 su 470; a Cosenza 135 su 169; a Crotone 66 su 85, a Paola 101 su 127; a Rossano 119 su 153; a Vibo 189 su 246.

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