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Francesco

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LIMBADI (VIBO VALENTIA) – Una storia che profuma straordinariamente di vita, perché il protagonista è un giovane che ha dovuto affrontare sin da piccolo una malattia importante, il calvario degli ospedali, delle mille ansie in corsia, della preoccupazione.

Immaginiamo cosa possa rappresentare per un bambino prima e per un adolescente poi la quotidianità di una malattia, quando per i compagni il trascorrere del tempo è legato unicamente al gioco, con l’unico dilemma di quale vestito indossare a Carnevale. Francesco è un ragazzo di San Nicola de Legistis frazione di Limbadi, che ha convissuto con la malattia per 17 anni, sin da quando aveva pochi giorni di vita; e come molte persone affette da una patologia in Calabria, ha vissuto la malattia da pendolare, con costanti spostamenti, anche 3-4 volte all’anno.

All’inizio del 2022 le condizioni si erano aggravate e Francesco si è dovuto sottoporre ad emodialisi. Il protagonista di questa storia era in lista per il trapianto dal luglio 2021, ed ecco che la sera del 14 febbraio di quest’anno è arrivata la fatidica chiamata dall’ospedale Bambino Gesù: un medico avvisava che era arrivato l’organo che Francesco aspettava, ma prima di lui c’era un altro ragazzo.

Possiamo immaginare il viaggio: «Siamo partiti in piena notte, – si legge in un comunicato – con uno stato d’animo pieno di speranza, ma anche gravato dall’incertezza. Alle 09.00 del mattino è arrivata la conferma: sarebbe stato Francesco a sottoporsi al trapianto. Una operazione iniziata alle 16.00 non appena arrivato l’organo, durata 4 ore. Dopo due giorni di terapia intensiva, le analisi hanno attestato che il decorso post operatorio procedeva bene e così Francesco è stato trasferito in reparto».

Dopo due settimane di permanenza in una struttura per pazienti che vengono da lontano, martedì 22 marzo l’ultimo controllo ha dato esito positivo, Francesco poteva far rientro a casa. Il giovane Francesco ci tiene a ringraziare i medici che lo hanno assistito, a partire dalle dottoresse Marcella Greco, Alessandra Gianviti e Laura Massella; e poi lo staff medico che lo ha seguito durante il trapianto Luca dello Strologo, responsabile della clinica Trapianti rene; Maria Cristina Mancuso, Isabella Guzzo, Francesco Emma. Appena arrivato a casa, la sera del 23 marzo, ad attendere Francesco e i suoi genitori, Rosina e Vincenzo, c’erano gli abitanti della sua comunità e il parroco don Francesco Pontoriero: una caloroso bentornato, per festeggiare un ritorno alla vita.

«Nella sua sofferta storia ci sono il temperamento, la tenacia di un ragazzo generoso con tutti, dotato di straordinaria empatia e laboriosità, fin dalla tenera età ha imparato diversi mestieri». Un carattere forte e volitivo, indispensabile per affrontare con audacia un percorso di vita così ostico, tortuoso. Questa di Francesco è una storia che insegna a sperare, a lottare e ad amare la vita.

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