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Allo Jazzolino di Vibo Valentia garantite solo le visite prenotate, stop alla consulenza con i reparti


Strano destino quello dell’ospedale Jazzolino: non si fa in tempo a parlare di un problema (abbiamo riferito della mancanza di anestesisti in sala operatoria, con conseguente annullamento delle sedute) che subito ne arriva un altro.

JAZZOLINO, LA SOFFERENZA DEL SERVIZIO DI OTORINOLARINGOIATRIA


Questa volta a “soffrire” è il servizio di otorinolaringoiatria che un tempo era un regolare reparto ma ora è un semplice ambulatorio, aperto per altro quasi sempre soltanto di mattina.

Il reparto infatti è stato soppresso su decisione della Regione, all’epoca del famigerato piano di rientro. Ma questa è un’altra storia.

I MEDICI IN MALATTIA ALLO JAZZOLINO


Dunque, come si diceva, gli unici due medici, i dottori Giuseppe Suraci e Francesco Morano, sono da una settimana in malattia.

Dopo alcuni giorni, per evitare che il servizio continuasse a restare completamente sguarnito l’Asp è corsa ai ripari mandando una professionista ambulatoriale che però, naturalmente, da sola non riesce a fare fronte in maniera adeguata a tutte le esigenze che quotidianamente si presentano.

Il primo ad assentarsi dal servizio era stato l’altra settimana Suraci, un’assenza forzata a causa di un infortunio. Era rimasto dunque solo Morani che però da lunedì scorso ha inviato all’azienda un certificato di malattia. I due oltre ad effettuare le visite programmate facevano anche consulenza per il pronto soccorso e gli altri reparti curando anche i pazienti in caso di piccoli problemi. Ora però, a quanto si è appreso, la professionista inviata dall’Asp effettua soltanto le visite prenotate via Cup.
Se infatti dovesse evadere eventuali richieste di consulenza che dovessero arrivare da altri reparti, ivi compreso il pronto soccorso, dovrebbe chiudere l’ambulatorio.

LA SITUAZIONE DI CRITICITÀ

Insomma, il servizio di otorino sta vivendo una situazione di criticità, l’ennesima per altro allo Jazzolino, solo in parte tamponata dall’Asp. E i disagi sono intuibili, sia per gli utenti che per gli stessi medici di pronto soccorso i quali, in caso di necessità, non possono contare, in particolare nelle ore pomeridiane, su alcuna consulenza. Finora, i pazienti con patologie di modesta entità venivano trattati in loco.
Stante però l’attuale situazione, ora anche per una semplice epistassi (naturalmente esageriamo, tanto per rendere l’idea) devono essere trasferiti altrove.

SERVIREBBE UN ALTRO PROFESSIONISTA

In tutta evidenza, sarebbe necessario che arrivasse almeno un secondo professionista ma, come affermato da un medico dello Jazzolino, che ne sia arrivato uno è tutto grasso che cola. Il che non fa altro che confermare quanto i vibonesi sospettano da tempo: l’ospedale Jazzolino non gode dell’attenzione della Regione, interessata piuttosto ad incrementare l’utenza di altri nosocomi, a cominciare da quelli di Catanzaro, e neanche, quanto meno non in misura sufficiente, dell’attenzione della triade commissariale. La situazione che sta vivendo il servizio di otorinolaringoiatria ne è un’ulteriore oggettiva conferma.

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