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Pippo Callipo

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VIBO VALENTIA – Per il terzo anno consecutivo l’azienda calabrese “Giacinto Callipo Conserve Alimentari” assume sette detenuti per il confezionamento di 10.000 idee regalo natalizie. I detenuti selezionati per questo progetto vengono formati per lavorare all’interno del carcere per due mesi. I detenuti selezionati hanno il compito di confezionare 10 mila idee regalo contenenti un assortimento dei prodotti Callipo che saranno in vendita per le prossime festività natalizie.

Il percorso lavorativo prevede un periodo di training con le maestranze di Callipo per trasferire ai detenuti-lavoratori, oltre alle tecniche di confezionamento, i valori e le linee guida a cui tutti i lavoratori devono attenersi, per farli sentire parte integrante dell’azienda.

«Ogni detenuto – ha commentato Antonio Galati, direttore del carcere di Vibo Valentia – ha la sua storia ma tutti hanno la stessa esigenza: avere una speranza per il futuro. La formazione e il lavoro sono la strada giusta per il recupero sociale, i detenuti possono in questo modo dimostrare che può esserci un cambiamento e tornare a credere nella possibilità di rifarsi una vita dopo la conclusione della pena. La collaborazione con Callipo è una grande opportunità per tutti i detenuti coinvolti in questi anni, perché un’azienda virtuosa dà loro fiducia. La nostra speranza è che anche altre aziende del territorio possano comprendere la valenza sociale del progetto e decidere di farne parte».

«Il clima di fiducia che si è instaurato in questi anni all’interno del Penitenziario e l’entusiasmo, l’impegno e la gratitudine che i detenuti dimostrano – ha affermato il presidente e Cavaliere del lavoro Pippo Callipo – ci ripagano di ogni sforzo. Il lavoro è la prima strada per ridare dignità alle persone recluse e noi vogliamo farlo in modo concreto dimostrando che si può dare e ricevere una seconda possibilità, si possono superare i pregiudizi, si può costruire un futuro migliore. Si tratta di un progetto che ci sta molto a cuore e il cui impatto sociale ci viene riconosciuto anche a livello nazionale. Lo scorso 2 ottobre, infatti, siamo stati invitati a dare la nostra testimonianza al riguardo all’interno del “Salone della Csr e dell’Innovazione Sociale”, svoltosi all’Università Bocconi di Milano».

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