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Claudia Gioia

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VIBO VALENTIA – Alla vigilia del Congresso del Partito democratico c’è chi ha deciso di gettare la spugna: è Claudia Gioia, candidata alla segreteria cittadina, che ha reso note le motivazioni per le quali ha deciso di abbandonare la competizione.

«Ringrazio tutta la dirigenza del Partito democratico e i suoi rappresentanti istituzionali che hanno richiesto la disponibilità della sottoscritta a guidare il circolo cittadino. Ma tale disponibilità, oggi, viene meno ed è rimessa nelle mani del segretario regionale Nicola Irto per ragioni di ordine politico ma anche per ragioni più propriamente tecniche», ha detto in premessa.

Sotto il profilo politico, «occorre evidenziare che la linea del partito era ed è quella dell’unità come requisito per attuare quel progetto di rigenerazione voluto dalla segreteria regionale, ed è in funzione di tale linea che ritengo sia arrivato il momento della responsabilità per chi, per mere finalità personalistiche, mette a repentaglio la tenuta del partito cittadino».

Poi il riferimento, neanche tanto velato, all’altro aspirante segretario cittadino, Francesco Colelli. «Appare chiaro che la presenza di una candidatura alternativa a quella indicata dal partito al circolo di Vibo, che non esprime la tanto ricercata novità, si pone in netto contrasto con lo spirito iniziale che era quello di darsi unitariamente una proiezione diversa rispetto al passato. Né appare possibile una sintesi fra le due liste rappresentando, queste ultime, due visioni alternative del ruolo e della funzione del partito in città», ha continuato Claudia Gioia.

Quanto alle questioni tecniche, invece, «basti evidenziare che mancano le condizioni oggettive per andare al voto. Ed infatti, è noto a tutti che sono state annullate oltre 200 tessere considerate dalla apposita commissione di garanzia irregolari, ma ad oggi non si conoscono i rispettivi nominativi riconducibili a tali tessere e dunque non si ha la certezza che questi ultimi siano stati cancellati dall’elenco degli iscritti con conseguente inibizione della facoltà di voto. Il ché non garantisce ovviamente un corretto svolgimento della competizione», ha insistito l’ex consigliera comunale.

Non è finita qui, perché l’avvocatessa politicamente molto vicina al capogruppo del Partito democratico a Palazzo Luigi Razza, Stefano Luciano, ha rimarcato che «due membri della commissione di garanzia del congresso, tra cui lo stesso presidente, sono candidati nella lista alternativa a quella a sostegno della scrivente». Ciò, a suo dire, «fa perdere all’organo che avrebbe dovuto garantire il regolare svolgimento del tesseramento prima e del congresso dopo il necessario requisito della imparzialità».

Insomma, «mancano le condizioni oggettive per affrontare un congresso cittadino in modo serio e regolare ed è per questo che intendo assumere momentaneamente le distanze da esso». In queste ore, ha assicurato, intensificherà i suoi rapporti con i livelli provinciali e regionali del partito augurandosi «che, chi oggi persegue l’obiettivo di distruggere il circolo di Vibo Valentia, possa fare un passo indietro».

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