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Palazzo dei Normanni sede dell'Amministrazione comunale di Mileto

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MILETO (VIBO VALENTIA) – Il recente adeguamento delle indennità di carica che ha riguardato gli incarichi politici nelle amministrazioni locali non ha lasciato fuori il comune della città normanna e l’argomento, inevitabilmente, scatena le reazioni negli ambienti politici cittadini.

A prendere l’iniziativa è Cristian Vardaro, candidato consigliere non eletto alle ultime elezioni comunali con la lista che vedeva come candidato a primo cittadino Vincenzo Scopelliti, che punta il dito contro il sindaco Salvatore Fortunato Giordano «sull’indennità di funzione degli amministratori, che recentemente sono state adeguate, il Sindaco Giordano probabilmente ha la memoria corta o forse preferisce non ricordare» esordisce Vardaro.

Le parole di Giordano quando era opposizione

Il riferimento dell’esponente politico è a quanto dichiarato «dall’allora Consigliere Comunale Giordano» che «affermava testualmente nel Consiglio Comunale di insediamento del 29 Giugno 2018 dell’Amministrazione di Mazzeo Rosetta: “Per quanto ci riguarda non è una delibera che secondo noi fa onore a questo Consiglio Comunale per due ordini di ragione: uno perché il Comune di Mileto è in predissesto, come ci dicono i commissari prefettizi, a meno che i commissari abbiano detto fesserie, ma non credo, e due perché in un momento in cui in Italia si parla di abolire i vitalizi o comunque di ridurli, di ridurre le pensioni quelle più alte, le pensioni d’oro ci ritroviamo qui con proposte di rideterminazione di compensi a Sindaco (€ 2.509), Vice Sindaco (€ 1.255) e Assessori (€ 1.129), che appaiono un paradosso, mentre una riduzione del 30% sarebbe stata accolta dalla minoranza con un voto favorevole; io continuo a dire le cose che abbiamo detto sempre, lei purtroppo in questa sede ci propone una cosa un po’ diversa».

Dopo aver espressamente citato le parole dell’attuale primo cittadino Vardaro aggiunge che «a distanza di quasi un anno, 15 giugno 2019, nel Consiglio Comunale di insediamento dell’Amministrazione Giordano, con i soli voti della maggioranza viene deliberato l’importo con una riduzione appena del 10% del Sindaco (€ 2.509), Vice  Sindaco (€ 1.255) e Assessore (€ 1.129)» quindi, secondo quanto ricostruito da Vardaro, in contraddizione con quanto dichiarato l’anno precedente.

La polemica sulla decisione di adeguare le indennità

Ma per il politico d opposizione il vero problema nasce oggi perché mentre «anche il Capo dello Stato ha chiesto in questi giorni di ridurre lo stipendio di altri 60 mila euro oltre ad aver già rinunciato ad altri benefici e indennità» a Mileto «con determina nr. 6 del 22 Febbraio l’Amministrazione Comunale stabilisce di adeguare le indennità di funzioni del Sindaco (€ 3.181,39 per l’anno 2022, € 3.524,55 per l’anno 2023 ed € 4.002,00 per l’anno 2024), Vice Sindaco (€ 1.590,69 per l’anno 2022, € 1.762,28 per l’anno 2023 ed  € 2.001,00 per l’anno 2024) ed Assessori (€ 1.431,63 per l’anno 2022, € 1.586,05 per l’anno 2023 ed € 1.800,90 per l’anno 2024)  in base a quanto stabilito dalla legge non considerando più la situazione finanziaria del Comune che sicuramente non è migliorata».

In sostanza, quindi, per Vardaro «sembra esserci molta incoerenza tra quanto dichiarato in passato dall’attuale Sindaco e quanto messo in atto dallo stesso in futuro», su questa base «si invita a prendere spunto dall’amministrazione di San Marco Argentano (CS) per esempio, che non è l’unica ad aver adottato questa decisione, tra l’altro diversi enti locali, raccogliendo l’appello del governo, stanno cercando di contenere le spese energetiche soprattutto adesso che si va verso un aumento esponenziale delle bollette, e la rinuncia all’aumento dell’indennità può essere un buon segnale in questo senso, oltre a diventare uno strumento di risparmio».

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