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Il comune di Vibo Valentia

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Per un disguido tecnico l’amministrazione di Maria Limardo ha rischiato di scivolare verso il secondo dissesto per il Comune di Vibo

VIBO VALENTIA – Un brivido freddo durato una decina di secondi. Ma per alcuni sono stati un’eternità. Per poco, il 30 novembre è così diventato il giorno il cui l’amministrazione Limardo ha rischiato di aprire definitivamente le porte al secondo dissesto per il Comune di Vibo, bruciando in pochi istanti tutti i mesi in cui si è cercato di evitarlo. L’esecutivo ha rischiato grosso ma alla fine ne è uscito per il rotto della cuffia.

Cos’è avvenuto? Uno dei punti all’ordine del giorno è la votazione per il cosiddetto “Patto Salva Enti”, la cui ammissione del Comune era stata anticipata nei giorni scorsi in esclusiva a Quotidiano dal sindaco Maria Limardo, che potrà consentire all’Ente locale di rimettersi in carreggiata sotto il profilo finanziario allontanando, in tal modo, lo spettro del nuovo default. Oggi era l’ultimo giorno utile per votare e un nuovo rinvio della seduta – dopo quello di ieri – sarebbe costato carissimo all’amministrazione.

Alle 11 era fissato l’appello ma, tranne due, tutti gli altri esponenti dello schieramento che sostiene l’amministrazione non si erano ancora presentati. La minoranza, invece, era quasi al completo: 11 persone. I numeri per iniziare la seduta tecnicamente, pertanto, c’erano ma la questione dirimente è che a quel punto i primi avrebbero certamente chiesto il numero legale procedendo contemporaneamente ad abbandonare l’aula per evitare che si raggiungesse.

Richiesta avanzata reiteratamente al presidente del civico consesso il quale, guardandosi alla sua destra ha visto il baratro, così come il primo cittadino, seduto proprio davanti a lui. Insomma, quel brivido freddo che ha percorso la schiena dei due amministratori è durato un’eternità. Da un lato, telefonate febbrili ai consiglieri che ancora non avevano fatto capolino in sala, tra chi era in ritardo, chi stava parcheggiando, e chi stava salendo le scale del palazzo; dall’altro è stata messa in atto la tattica utilizzata contro Annibale dal politico e militare romano Quinto Fabio Massimo, passato alla storia come “Il temporeggiatore”: proprio prender tempo è stato ciò che ha salvato l’amministrazione dalla fine anticipata della propria esperienza. Come?

Aprendo un breve discorso sui tragici fatti distanti 400 km da Vibo: quelli di Ischia, con gli interventi del sindaco e del presidente dell’assemblea cittadina. E così, contrariamente a quanto avvenne oltre 2000 anni fa, questa volta la tattica ha pagato visto che in quei pochissimi minuti tutti gli altri elementi della maggioranza sono comparsi consentendo in tal modo all’esecutivo – e agli stessi consiglieri che lo sostengono –di tirare un sospirone di sollievo.
Ma, non v’è dubbio, che questo sarà ricordato per un po’ di tempo come il giorno in cui l’amministrazione ha rischiato di vedersi aprire le porte del secondo dissesto, il che avrebbe messo il sindaco, la sua squadra e la maggioranza con le spalle al muro.

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