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TROPEA (VV) – Tappeti rossi e fiori hanno adornato l’altare allestito ai piedi della maestosa isola, dove il vescovo Luigi Renzo, insieme a tanti sacerdoti, ha celebrato la messa solenne con la quale si è dato il via alla cerimonia d’apertura del santuario di Tropea simbolo per eccellenza della città perla del Tirreno.

Il coro parrocchiale ha inneggiato l’alleluia che si è alzato fino al cielo. Dall’altare, di fronte alla rupe su cui sorge la città, monsignor Renzo ha definito l’evento «un momento storico», aspettato per nove lunghi anni. Con la riapertura al culto, «la Madonna torna ad essere nel suo luogo sacro». Dall’alto guarda verso Tropea per custodirla e vigilarla, e guarda anche dall’altra parte per guardare e vigilare sul mondo. «Questo luogo è veramente grandioso» ed ha aggiunto che si sta vivendo di già la festa della Madonna Assunta che è il richiamo a seguire la strada verso la glorificazione: «Era giusto quindi restituire questo monumento». 

GUARDA LE FOTO: LA PROCESSIONE E LA CERIMONIA PER LA RIAPERTURA

A conclusione della messa solenne, don Nicola De Luca, nominato rettore del Santuario dall’Abate di Montecassino in accordo con il vescovo, ha voluto ringraziare tutti coloro che nel tempo si sono prodigati perché i lavori trovassero la loro soluzione ed ha auspicato che il santuario ritorni ad essere un luogo di culto sentito e non solo una bellezza da ammirare. Parole di soddisfazione sono state espresse dal sindaco Rodolico. A fine manifestazione, hanno ripreso a suonare le campane del Santuario, dopo nove lunghi anni di silenzio e tutti sono saliti sull’isola bella illuminata ed inondata anche dai raggi della luna.

 

Era il 10 agosto del 2005 – e poi ancora nel dicembre dello stesso anno – quando dalla rupe precipitarono sulla strada del lungomare frammenti di pietre che spinsero il commissario a prendere i dovuti provvedimenti. Da allora, nessuno ha potuto avere accesso più al Santuario Mariano e all’intera area demaniale fino ad oggi. 

La Chiesa, che sorge sull’altura dell’Isola Bella, ospita le statue della Sacra famiglia, portate in processione in mare ogni 15 di agosto. E’ stata ristrutturata diverse volte a causa di eventi catastrofici tra cui il terremoto del 1908, per cui conserva ben poco dell’originale edificio. Le sue origini si fanno risalire al 370 d.C., per mano di una piccola comunità monastica basiliana che lì si era insediata. Ciò fa pensare che la Chiesa fosse una delle “Celle“, o piccole chiese, istituite da San Basilio in Calabria. E’, comunque, un luogo dal fascino particolare, sia per la forte spiritualità che si respira, sia per la straordinarietà del paesaggio che da quell’alto si gode. 

 

 

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