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Un panorama di Vibo Valentia

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E’ VIBO Valentia la provincia italiana con la peggiore qualità della vita. Un risultato per nulla positivo per la provincia calabrese, emerso dall’indagine realizzata da Italia Oggi (in edicola domani) con l’Università La Sapienza di Roma, giunta alla 20esima edizione. La qualità della vita è peggiorata anche a Catanzaro (dal 92o al 95o posto).

La valutazione sulla qualità della vita si basa su nove elementi: affari e lavoro, ambiente, criminalità, disagio sociale e personale, popolazione, servizi finanziari e scolastici, sistema salute, tempo libero e tenore di vita, con 21 sotto dimensioni e 84 indicatori di base. 

L’indagine certifica anche  i problemi di Roma, indietro di 18 posizioni in un anno, mentre Bolzano si conferma la provincia dove si vive meglio in Italia, seguita da Trento e Belluno. Roma è la località che registra il peggioramento più marcato, indietro anche Venezia. Senza variazioni rispetto allo scorso anno Napoli (in terzultima posizione) e Palermo (al 106 posto). 

Dalla quarta alla decima posizione si trovano tutte città che hanno recuperato rispetto all’anno scorso, salvo una, Treviso, che è passata dalla sesta alla nona posizione. Al quarto posto Siena, che ha recuperato sette posizioni (era undicesima), seguita da Pordenone, che passa dalla nona alla quinta, e da Parma, che ha guadagnato una posizione rispetto al 2017 (era settima). In forte ascesa Aosta e Sondrio, rispettivamente al 7o e 8o posto, che partivano dal 18o e dal 16o della passata edizione. Decima Cuneo, che ha guadagnato tre posizioni.

Aumentano i divari anche per il Sud

Nel 2018 si conferma che sfuma sempre più il contrasto Nord-Sud in termini di buona qualità di vita legata al benessere economico, che si acuisce il divario fra piccoli centri (in cui si vive meglio) e grandi centri urbani, in cui la vita è invece sempre un po’ più difficoltosa. Fenomeno testimoniato, fra l’altro, dal brusco scivolone della capitale, scesa dal 67o all’85o posto della classifica. Elevato il calo anche a Bari (dal 96o al 103o posto) e a Firenze (dal 37o al 54o posto). La qualità della vita è peggiorata anche all’Aquila (dal 68o al 72o), a Potenza, che ha perso 20 posizioni (ora è 64esima), arretramento simile a Venezia (al 62o dal 41o posto). Di Roma si è già detto, Torino ha perso una posizione, ed è 78esima. Stabile invece la qualità della vita a Napoli (108) e a Palermo (106), che si mantengono sui medesimi livelli del 2017.

Si intravede un miglioramento

In generale però nel 2018 nelle province italiane si vive un po’ meglio. Sono infatti 59 su 110 le province in cui la qualità della vita è risultata buona o accettabile, rispetto alle 56 del 2016 e del 2017: si tratta del migliore dato registrato negli ultimi cinque anni. Stabile la situazione del Nord Ovest e del Mezzogiorno, in netto miglioramento quella del Nord Est e del Centro (Roma a parte). I risultati migliori li ottengono le piccole città: ottime le posizioni di Siena, Pordenone, Parma, Aosta, Sondrio, Treviso e Cuneo.

Treviso, in particolare, risulta la provincia più sicura d’Italia. Trento, Bolzano e Bologna le realtà più positive per affari e lavoro. Parma, Siena, Trento e Piacenza quelle con la migliore offerta finanziaria e scolastica; Isernia, Pisa, Ancona, Siena e Milano quelle con il più efficiente sistema sanitario. Maglia nera, dunque, alla calabrese Vibo Valentia, in coda alla classifica in compagnia di Catania, Napoli, Siracusa e Palermo.

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