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Il prefetto di Vibo Valentia Giuseppe Gualtieri

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VIBO VALENTIA – PER molti era l’uomo giusto nel posto giusto. Purtroppo c’è arrivato a fine carriera e quindi ha potuto operare per un tempo limitato: neanche un anno.

Giuseppe Gualtieri, l’uomo dello Stato, colui il quale arrestò il superboss Bernardo Provenzano, andrà infatti in pensione all’inizio di maggio, quindi tra un mese e qualche giorno. Lascerà, pertanto, l’incarico di prefetto che aveva assunto nel luglio dello scorso anno quando, dopo una lunghissima e brillante carriera nella Polizia di Stato, aveva fatto ritorno a Vibo nella quale, circa 20 anni prima, aveva operato come dirigente della Squadra Mobile della città. L’8 aprile prossimo compirà infatti 65 anni, età che, di fatto, gli consentirà di andare meritatamente in pensione anche se per lasciare definitivamente l’Ufficio di palazzo Rizzuti dovrà attendere il primo giorno utile del mese successivo: l’1 maggio per l’esattezza.

Che la permanenza di Gualtieri fosse limitata nel tempo era un dato di fatto e ne aumenta ancora di più il rammarico per una serie di motivi: intanto la sua estrazione calabrese (è infatti originario di Catanzaro) e la profonda conoscenza delle dinamiche vibonesi. È opinione comune che quel suo patrimonio di conoscenza avrebbe fatto molto comodo al territorio se solo la sua permanenza fosse stata più prolungata nel tempo e sicuramente avrebbe inciso molto di più di quanto non abbia fatto fino ad oggi anche se quanto realizzato in diversi ambiti si è rivelato particolarmente prezioso.

VIBO PREFETTURA CHE ACCOMPAGNA ALLA PENSIONE?

Più che altro, c’è un ulteriore dato che risalta agli occhi: gli ultimi tre prefetti sono stati inviati a Vibo sulle soglie della pensione. Prima Carmelo Casabona rimasto da dall’11 gennaio 2016 al 15 febbraio 2017, poi Guido Nicolò Longo, dall’1 marzo del 2017 al 31 maggio del 2018 e adesso Giuseppe Gualtieri. Tre personalità di spicco, tre figure istituzionali importanti rimaste però troppo poco e questo non può non far azionare un ragionamento: il territorio di Vibo, caratterizzato da una forte presenza criminale, da difficili problematiche occupazionali, al di là delle parole, non viene tenuto nella giusta considerazione dai vari governi centrali.

L’uscita di scena di Gualtieri avviene, poi, in un momento particolarmente delicato visto che numerosi comuni del territorio, su tutti quello di Vibo, si preparano per andare al voto. E questo avverrà durante un periodo di “vacatio” in cui l’attività istituzionale sarà retta dal vicario Eugenio Pitaro, persona navigata e dalle indubbie qualità. Essendoci, tra l’altro, anche le Europee di mezzo (si vota lo ricordiamo il 26 maggio prossimo) non è da escludere infatti che la nomina da parte del Consiglio dei Ministri del prossimo prefetto – già circolano diversi nominativi – possa avvenire dopo l’appuntamento elettorale.

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